Brescia: bonifica ex Caffaro, a rischio i fondi europei

L’incontro decisivo tra Ministero e Regione non è stato calendarizzato per fine mese come previsto, ora è corsa contro il tempo

Allo stabilimento Caffaro carabinieri e Arpa

Allo stabilimento Caffaro carabinieri e Arpa

Brescia, 26 febbraio 2020 - Doveva essere la settimana della conferenza decisiva per la bonifica del sito industriale Caffaro di via Milano. Invece, l’incontro tra Ministero dell’Ambiente e Regione Lombardia non è stato calendarizzato né per gli ultimi giorni di febbraio, come si auspicava, né risulta in programma nei mesi successivi. Si fanno concreti, dunque, i timori già emersi dopo l’invio del parere di Arpa al piano di Aecom, la multinazionale vincitrice della gara europea per la bonifica del sito industriale avvelenato da Pcb, diossine, metalli pesanti e solventi. L’Agenzia regionale per l’ambiente ha concluso il 28 gennaio (più di un mese dopo l’ultima conferenza dei servizi istruttoria, a cui non aveva presenziato) il parere: pur non avendo bocciato in toto il piano, ha presentato 21 richieste di integrazioni e puntualizzazioni. Il Ministero, da parte sua, si è preso del tempo per un’ulteriore valutazione.

"Abbiamo risposto punto per punto e inviato tutto al Ministero – spiega il commissario straordinario per le bonifiche Roberto Moreni – ma siamo per ora in attesa, senza risposte. È una situazione che non mi piace". Perché proprio questo ritardo contrassegnato dall’incertezza potrebbe vanificare l’accelerazione impressa negli ultimi anni da Brescia per risolvere un problema che si trascina da vent’anni. Rispettare la data della fine di febbraio (28 o 29 erano le papabili) per la conferenza decisoria era fondamentale per poter procedere all’accordo di programma tra Ministero, Regione e Comune per definire competenze e risorse nonché decidere le modalità di acquisizione dell’area privata per fare una bonifica con fondi pubblici. Da lì si sarebbe poi passati alla progettazione esecutiva (fase durante la quale si sarebbero comunque potuti affrontare alcuni degli aspetti che ora stanno bloccando l’approvazione del Pob) e quindi alla gara d’appalto europea, che ha tempi tecnici di diversi mesi, considerando anche gli inevitabili ricorsi. Rispettando questi tempi, si sarebbe arrivati a ridosso della deadline del 2021, anno entro il quale bisogna cantierizzare le opere per poter ottenere i 35 milioni di euro di fondi di coesione europei, circa la metà di quanto necessario per la bonifica. La deadline è stata già spostata in passato – inizialmente era il 2019 – ma pare difficile che si possa continuare ancora a rinviarla. Ora, la corsa contro il tempo inizia a farsi più difficile da vincere, col rischio di perdere un’opportunità difficilmente ripetibile e di far ripiombare Brescia in una lunga attesa. "Confido che Regione – auspica Moreni – possa fare un po’ da sintesi, per cercare di sbloccare la situazione". Coronavirus permettendo.