
Un treno lungo la direttrice ferroviaria Milano-Tirano (Orlandi)
Milano, 14 luglio 2016 - In una linea su due i treni corrono ancora su un binario unico. E anche se Rfi (Rete ferroviaria italiana) precisa che non è sinonimo di scarsa sicurezza, la Lombardia che si scopre dopo la tragedia in Puglia «evidenzia un ritardo evidente dal punto di vista infrastrutturale rispetto alle principali regioni europee industrializzate», dichiara Dario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti. IL 52,7% della rete ferroviaria regionale ha un binario unico: 884 chilometri sui 1.677 gestiti da Rfi.
Con 156 chilometri, la Milano-Tirano è la direttrice più lunga. Suo è anche il record di percorrenza con un solo binario: 106 chilometri da Lecco a Tirano. Difficile relegarla tra le linee secondarie se ogni giorno sui treni Trenord, la società regionale che si occupa del trasporto ferroviario, salgono 70mila passeggeri. «A preoccupare sono sopratutto le tante gallerie lungo una tratta che ha un solo binario», attacca Pier Luigi Tremonti, fratello dell’ex ministro. Nel cassetto della scrivania conserva una cartelletta trasparente. «Dentro c’è l’archiviazione all’esposto che presentai alle Procure di Sondrio, Lecco e Milano. Mi auguro di non doverla mai tirare fuori».
Da nord a sud, ecco i 97 chilometri ferroviari tra Mantova e Codogno, la linea che da Cremona serve migliaia di pendolari diretti verso il Milanese. Si viaggia su un solo binario anche tra Lecco e Bergamo, in direzione Cantù o verso la Brianza. Così come nel Pavese, lungo la Brescia-Iseo-Edolo, la linea di «The Floating Piers», e in altre zone della Bassa. Nel Varesotto c’è un confronto a distanza che si rinnova da tempo tra i Comuni al confine con la Svizzera e le Ferrovie. «Abbiamo inviato diverse istanze a Rfi per essere certi dei sistemi di sicurezza», fa sapere il sindaco di Luino, Andrea Pellicini. «Il binario unico non è il massimo in una zona dove si alternano passeggeri e merci». Qui, di sicurezza i sindaci sono tornati a discutere di recente oltre confine anche per il progetto AlpTransit, la nuova trasversale alpina ferroviaria che interesserà Luino, Laveno Mombello, Maccagno con Pino e Veddasca. «Speriamo che con il potenziamento ferroviario siano previste anche opere di miglioramento della sicurezza», dichiara Pellicini. «Al di là di questo progetto, quello che chiediamo da sempre a Rfi sono garanzie che non tutto dipenda dall’uomo».
E così è, assicurano le Ferrovie, sui chilometri gestiti da Rfi. La tecnologia è presente con sistemi integrati a bordo treno e a terra che controllano la marcia dei convogli e l’attività del macchinista. Ad esempio, in caso di semaforo rosso non rispettato o di velocità sostenuta il treno si ferma. L’ultima frontiera lanciata da Rfi è un sistema satellitare che integra il controllo di marcia del treno già in vigore. Sul fronte investimenti, gli aggiornamenti al Contratto di programma 2012-2016 garantiscono alla Lombardia risorse per 4 miliardi di euro. Ma i raddoppi di linea ci saranno solo se i numeri - il traffico pendolare - lo giustificheranno. «La linea unica - conclude Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale liberalizzazioni infrastrutture e trasporti - rallenta la circolazione dei treni ed è più difficile da gestire. Il doppio binario è sinonimo di qualità del servizio e di sicurezza».