Armò il nipote contro il rivale È accusato di tentato omicidio

Antonio Di Sanzo a processo per l’agguato commesso dal ragazzo minorenne

Inizierà il 18 gennaio l’udienza preliminare per Antonio Di Sanzo, il 27enne di Montichiari accusato di avere armato il nipote tredicenne per sparare al suo rivale inamore. Tentato omicidio aggravato – dalla premeditazione e dall’induzione di minore alla commissione di delitto – ricettazione e detenzione illegale di arma da fuoco sono i reati contestati dal pm Alessio Bernardi. I fatti risalgono alla sera del 2 aprile, anti-vigilia di Pasqua. Manuel Poffa, 31 anni, rimane ferito in un misterioso agguato mentre passeggia in località Chiarini in compagnia dell’imputato. Un ciclista in corsa – il nipote di Di Sanzo, si scoprirà – lo ha avvicinato e gli ha sparato un colpo di pistola alle spalle. Il proiettile per miracolo non gli trapassa gli organi vitali e lui salva. Nel giro di poche ore i carabinieri della compagnia di Desenzano del Garda chiariscono l’antefatto: Di Sanzo quella sera ha incontrato Poffa, questa la tesi accusatoria, con cui è in lite per una ragazza contesa. Sulla scena, mentre i due uomini camminano vicino alla scuola elementare, compare appunto il ciclista armato, il minorenne, al quale lui stesso ha messo in mano una calibro 22 chiedendogli di usarla contro Poffa. Sa che il nipotino avendo meno di 14 anni non è imputabile. A casa di Di Sanzo vengono recuperati una pistola con matricola abrasa e sei proiettili. Soggetto di ‘spiccata pericolosità’ ha scritto il gip Riccardo Moreschi nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dello zio. Quanto al ragazzino, che ha subito ammesso gli addebiti ed è finito in comunità, risponde pure una tentata rapina a Montichiari sempre su indicazione dello zio. Il pm Lara Ghirardi ha chiesto per lui il riformatorio, il tribunale dei minorenni deciderà a dicembre