Aria malata nelle città Arriva un’altra condanna

Dopo le sentenze contro l’Italia sul particolato della Corte di giustizia dell’Ue arriva quella per il biossido di azoto: Milano, Bergamo e Brescia oltre i limiti

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di Federica Pacella

Dopo le condanne della Corte di Giustizia sul particolato, per l’Italia arriva anche la condanna per i superamenti di No2, il biossido di azoto, emesso in aria. La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha infatti accolto il ricorso della Commissione europea, dichiarando l’inadempimento (infrazione) dell’Italia per il mancato rispetto, sistematico e continuativo, del valore limite annuale fissato per il biossido d’azoto in varie zone concernente la qualità dell’aria, sia per la mancata adozione, a partire dall’11 giugno 2011, di misure atte a garantire il rispetto nelle stesse zone dei valori limite di NO2.

La Corte ritiene che l’Italia abbia mancato agli obblighi che le incombevano, omettendo di provvedere al contenimento dei valori limite annuali di No2, che sono stati sistematicamente e continuativamente oltrepassati in particolare: dal 2010 fino al 2018 negli agglomerati di Torino, Milano, Bergamo, Brescia, Firenze, Roma e nel comune di Genova; dal 2010 al 2017, nella zona A - pianura altamente urbanizzata; a partire dal 2010 fino al 2012 e dal 2014 fino al 2018 nell’agglomerato di Catania; a partire dal 2010 fino dal 2012 e a partire dal 2014 fino al 2017 incluso, nelle zone industriali. Purtroppo, tutto prevedibile. La pianura padana, in particolare, è nota per situazione di criticità della qualità dell’aria a livello europeo. Il trend in Lombardia è in calo (come si legge anche nella sentenza). Brescia, ad esempio, è passata dai 95 µgm3 (il dato della stazione peggiore del capoluogo) del 2005 ai 41µgm3 di concentrazione media annua nel 2021.

Il dimezzamento non è però sufficiente, e la stessa Corte di Giustizia sottolinea che il valore medio delle concentrazioni è sopra i limiti. A Brescia, ad esempio, negli ultimi anni si sono superati i 40 µgm3: 62 µgm3 nel 2017, 58 nel 2018 e 2019, 41 nel 2020. Come Brescia, anche Milano: 78 µgm3 nel 2005, 64 nel 2017, 59 nel 2018, 58 nel 2019, 48 nel 2020, 41 nel 2021. Il danno è ambientale e sanitario. Il biossido di azoto proviene principalmente dalle emissioni dei veicoli diesel; la ricerca scientifica ha ormai assodato una associazione fra l’esposizione all’NO2 e mortalità e morbosità per tutte le cause, cardiovascolare o respiratoria, e cancro ai polmoni mentre molti studi hanno indagato e ricollegato a questo inquinante esiti alla nascita (basso peso alla nascita, nascita prematura), disturbi metabolici (diabete tipo 1) e allo sviluppo neuro-comportamentale dei bambini. "Serve la giustizia europea per consentire ai cittadini italiani di ottenere la protezione alla quale hanno diritto", è la reazione dell’associazione Cittadini per l’Aria, che già ieri mattina ha chiesto audizione alle Commissioni Trasporti, Welfare e Ambiente della Camera.