Riaprono il Vittoriale e la Casa del Podestà

La dimora monumento di Gabriele D'Annunzio compie cent'anni, visite anche a Lonato sul Garda

Il Vittoriale degli Italiani

Il Vittoriale degli Italiani

Cent'anni portati benissimo. L'ingresso in zona gialla riapre al pubblico  i cancelli di antiche ville e giardini segreti, dove arte e natura si sono intrecciate con la storia. Porte aperte al Vittoriale degli Italiani, voluto nel 1921 da Gabriele D'Annunzio a Gardone Riviera. Fine del lockdown anche per la Casa del Podestà a Lonato, sempre sul Garda. Da lunedì 26 aprile riaprono parchi e palazzi, dove storia e arte si intrecciano alla natura. Un'occasione per conoscere più da vicino questa zona.

Il Vittoriale degli Italiani, innanzitutto, straordinario complesso di edifici, piazze, giardini e corsi d’acqua dove D'Annunzio trascorse i suoi ultimi 17 anni di vita. Simbolo e memoria della “vita inimitabile” del poeta, è un connubio di musei, archivi, biblioteche immerso in uno scenario naturale che spazia tra eleganti giardini, la limonaia con il Belvedere e il meraviglioso anfiteatro vista lago. Il cuore è la Prioria, l’ultima dimora del poeta vate arredata e decorata seguendo il suo gusto di “tappezziere incomparabile”: “Tutto qui mostra le impronte del mio stile nel senso che io voglio dare al mio stile”. Da una semplice villa colonica, già appartenuta al critico d’arte tedesco Henry Thode, D’Annunzio creò una casa museo simbolo del suo vivere. Nelle stanze della Prioria sono conservati circa 10mila oggetti e 33mila libri, che si abbinano a frasi enigmatiche e motti, leggibili su architravi e camini, in un gioco continuo di rimandi simbolici. L’atmosfera di sacralità che si respira all’interno è ampliata dalla scarsa illuminazione. Vetrate dipinte, finestre con pesanti tendaggi, luci soffuse nelle stanze, fanno della Prioria un luogo misterioso e suggestivo in cui il Poeta fotofobico poteva ben vivere. D’Annunzio pensò e realizzò la villa con grande minuzia di particolari creando stanze atte a vari momenti di vita: dalla stanza della Musica in cui amava ascoltare dietro pesanti tendaggi Luisa Bàccara, sua ultima amante, alla stanza del Lebbroso realizzata come sua ultima dimora, con il letto simbolico delle due età, alla sua Officina, lo studio dell’operaio della parola, come era solito definirsi.Quest’anno se ne festeggia il centenario, un'occasione anche per ammirare gli ultimi restauri. Il Parco riapre dal lunedì alla domenica dalle 10 alle 19; la Prioria dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 17, il fine settimana dalle 10.30 alle 18. Secondo le disposizioni governative, per evitare assembramenti, il sabato e la domenica è obbligatoria la prenotazione. (Informazioni su www.visit.brescia).

Sempre sul lago di Garda, a Lonato apre lunedì la Casa del Podestà, inserita nel Complesso monumentale della Fondazione Ugo Da Como, che comprende anche la Rocca Visconteo Veneta, una delle più imponenti fortificazioni della Lombardia, Monumento nazionale dal 1942, dove è bello passeggiare e da cui si gode una vista incomparabile sul basso lago. Il borgo è nato fra dolci colline moreniche, sulla sponda sudovest del lago, in una splendida posizione: merita una passeggiata tra mura antiche e silenziosi giardini protetti da cancellate in ferro battuto e portoni socchiusi. Aperti al pubblico oltre venti ambienti ricchi di migliaia di oggetti antichi, fra dipinti, arredi lignei, sculture, maioliche e, nel giardino, la Biblioteca (una fra quelle private più importanti d’Italia) con oltre 52mila libri dal XII al XIX secolo. instancabile collezionista, un colto e raffinato bibliofilo. Il Senatore bresciano, oltre alla costante passione per la vita pubblica italiana e per le sorti dello Stato fu un instancabile collezionista, un colto e raffinato bibliofilo: nella sua biblioteca manoscritti, codici miniati, centinaia di incunaboli, migliaia di cinquecentine, rarità bibliografiche e autografi di Ugo Foscolo. (www.fondazioneugodacomo.it www.roccadilonato.it).

Sono oltre 800 le opere (tra cui dipinti di Canaletto, Tiepolo, Guardi, Longhi) e preziosi gli arredi e gli oggetti d’arte applicata che si ammirano infine alla Fondazione Zani di Cellatica. Nel suo giardino, ricco di essenze esotiche, quali Cedri del Libano, Sophora del Giappone, Ginepro cinese, con una scenografica serie di macro Bonsai, si snoda un percorso tra sculture, fontane, elementi architettonici in dialogo con la natura. Tra specie arboree rare, essenze potate ad arte e sculture antiche, si snodano i vialetti che conducono a un suggestivo ninfeo con putti e giochi d'acqua. Qui si specchia una singolare collezione di ninfee e piante acquatiche, animate da coloratissime carpe giapponesi. La Casa Museo ospita le opere raccolte in oltre trent’anni di intensa attività di ricerca dall’imprenditore e collezionista Paolo Zani. Capolavori  assoluti sono la coppia di Commodes del 1789 di Giuseppe Maggiolini con tarsie di Andrea Appiani e il Tavolo ottagonale in pietre dure realizzato tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento nella Galleria dei Lavori di Firenze. (www.fondazionezani.com)