Cellino, il Brescia: "Tentativo di aggressione e lancio di uova, clima intollerabile"

Dopo le contestazioni dell'ultimo periodo, ancora tensioni in casa biancazzurra tanto che il dg Micheli ha voluto prendere la parola per stigmatizzare i fatti dei giorni scorsi

Massimo Cellino, presidente del Brescia

Massimo Cellino, presidente del Brescia

Brescia, 23 febbraio 2023 - Si fa sempre più incandescente il clima intorno al Brescia, in pericolosa caduta verso la serie C. Sul campo la squadra appena affidata a Daniele Gastaldello (quarto allenatore di questa sofferta stagione, che, essendo ancora impegnato al Supercorso di Coverciano, sarà affiancato da Mario Bortolazzi nei panni del vice e del tecnico dotato del necessario patentino) sta cercando di preparare la difficile sfida che sabato porterà al “Rigamonti” un avversario quotato come il Bari.

Come hanno dimostrato gli striscioni che hanno accolto l’arrivo di mister Gastaldello e le contestazioni che stanno seguendo la gestione del presidente Massimo Cellino, però, la società biancazzurra deve fare i conti con una contestazione sempre più aperta (ed accesa) che sta coinvolgendo l’intero ambiente bresciano tanto che nelle ultime ore ha voluto prendere la parola (cosa non certo abituale per lui) anche il direttore generale Luigi Micheli, che ha fatto sentire la voce del Brescia Fc. Un intervento assai lungo che, in estrema sintesi, ha voluto sottolineare che nella contestazione all’operato di Cellino si sono superati decisamente i limiti: “Un conto sono gli striscioni – ha ribadito il dirigente biancazzurro – Ben altra cosa, invece, sono il lancio di uova verso gli uffici avvenuto due venerdì fa e la presenza all’uscita di Torbole di alcune persone che hanno cercato di aggredire Cellino. Tutto questo non può essere tollerato ed ora partiranno le denunce. Chi ha fatto certe cose dovrà assumersi le proprie responsabilità. Non dobbiamo far passare messaggi non veri, così facendo, creiamo esasperazione. Siamo in un momento non positivo sul campo, ma al di fuori è tutta un’altra cosa. Il nostro club ha i conti in regola, mentre la Reggina da marzo non sta pagando l’Irpef, ma solo gli stipendi. Il presidente Cellino, e anch’io con lui, è convinto di salvarsi, ma se retrocediamo in serie C, il danno principale è proprio per la società”.

Il dg Micheli si è espresso anche sul futuro della società: “Non entro, ovviamente in questioni tecniche, mi limito al mio. Per quel che riguarda l’aspetto societario, posso dire che il presidente ha passato un momento che non augurerei a nessuno. Personalmente, gli consiglierei di vendere, ma bisogna che si presenti gente con i soldi, con l’offerta giusta”.  Un vero e proprio grido d'allarme che si spera possa ricevere un primo "sostegno" da un risultato positivo sabato con il Bari.