FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Atalanta, Gosens: “Ridevano dei miei piedi, ora gioco in Champions League”

Dai dilettanti in Olanda fino al sogno degli Europei con la maglia della Germania: la scalata verso il successo dell'esterno della Dea

Robin Gosens

Bergamo - In appena sei anni, dai dilettanti olandesi alla Champions League, fino al sogno dei prossimi Europei. Sogno vicino a realizzarsi per il 27enne tedesco Robin Gosens, idolo dei tifosi bergamaschi, il "soldatino di piombo" che si è preso con le unghie e con i denti una maglia da titolare dell'Atalanta e non l’ha mai più mollata, triturando i concorrenti nel suo ruolo. La domenica sputa sangue, con i suoi polmoni da ciclista, in settimana si allena come un matto sui campi del centro sportivo di Zingonia. Lo ha raccontato lui stesso, nella sua biografia appena uscita in Germania dal titolo "Vale la pena di sognare".

Gli allenamenti extra

“Ora sono un calciatore professionista, ma all’inizio ho fatto fatica a inserirmi. Durante l’allenamento, i miei compagni di squadra ridevano per la mia scarsa tecnica e la mancanza di coordinazione”, ha ricordato Gosens, parlando anche delle tante difficoltà del primo periodo bergamasco. Quando giocava pochissimo, chiuso dall’azzurro Spinazzola, e per molti tifosi non era un giocatore da Atalanta. Poi le prime occasioni, le prime buone prestazioni. Con una crescita impressionante, nel 2018, per un ragazzo giovane, ma non giovanissimo con i suoi 24 anni. “Potrebbe sembrare un cliché – ha raccontato Gosens al portale tedesco Gameplan.com - ma se domandate ai miei compagni di squadra passati o attuali chi è sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene dagli allenamenti, la maggior parte di loro risponderebbe Robin Gosens. Sapevo che avrei potuto colmare i miei limiti solo lavorando di più degli altri. Per questo ogni giorno chiedevo allo staff degli allenatori se potevano farmi fare più esercizi di tecnica, fitness o coordinazione. Solo così sono riuscito a conquistare il rispetto dei miei compagni di squadra”.

La strada verso il successo

Storia particolare, quella di Gosens, per certi versi paragonabile alla parabola di Moreno Torricelli, che nei primi anni ’90 balzò dai dilettanti della Caratese alla Juventus di Baggio e Vialli. Gosens, va detto, ha fatto qualche tappa intermedia nella sua scalata. Che resta comunque impressionante. A 18 anni nei dilettanti in Olanda, dove era emigrato dalla Renania. Poi il Vitesse Arnhem che non lo fa giocare, quindi la serie B orange con il Dordrecht fino a 21 anni, prima dell’Eredivisie con l’Heracles. Fino al gran salto a Bergamo, a 23 anni, per una cifra bassissima: qui Gasperini ha trasformato "i piedi di legno" di Gosens, plasmando un giocatore non giovanissimo, letteralmente cresciuto nell’erba dei campi di allenamento di Zingonia. “Ho cercato di fare le cose che l’allenatore mi chiedeva, ho continuato a fare sessioni di allenamento extra, ho imparato dai miei rivali e mi sono adattato lentamente al livello richiesto. Ho iniziato ad avere più spazio, mi sono trovato meglio nella squadra e sono diventato sempre più importante, mese dopo mese e stagione dopo stagione. Ora – dopo quattro anni a Bergamo – sono arrivato in Champions League e sono stato chiamato dalla nazionale tedesca”. Proprio vero, vale la pena di sognare, ma soprattutto di lavorare tanto, come insegna Gosens con la sua storia.