
Papu Gomez, Atalanta
Botta e risposta mediatico, tra Siviglia e Bergamo, con reciproco scambio di accuse, su un’aggressione fisica, tra l’ex capitano nerazzurro Alejandro Gomez e il tecnico atalantino Gian Piero Gasperini. Oggetto della discussione la versione opposta sul litigio tra i due la sera del primo dicembre nell’intervallo della partita casalinga di Champions League contro i danesi del Midtjylland. A dare fuoco alle polveri stamattina, le dichiarazioni dell’argentino al quotidiano argentino La Nacion.
Dopo quasi nove mesi di silenzio, con qualche vaga allusione, ecco la versione di Alejandro Dario Gomez, al secolo il Papu, sul suo burrascoso addio all’Atalanta. L’ex numero dieci atalantino ha raccontato di un violento alterco degenerato con un presunto tentativo di aggressione fisica da parte del tecnico Gian Piero Gasperini, nell’intervallo della gara contro il Midtjylland, la partita che ha sancito la rottura insanabile del rapporto tra il fantasista argentino e la Dea dopo sei anni e mezzo e 252 presenze con 59 gol in nerazzurro. “Uno puede discutir, ok, pero cuando hay una agresión física ya es intolerable", ovvero "Si può anche discutere, ma è intollerabile arrivare ad un’aggressione fisica" ha dichiarato il Papu.
Parlando di limite superato, secondo il calciatore argentino, che a quel punto a suo dire avrebbe chiesto comunque scusa ai compagni e al tecnico, in una successiva riunione, per aver disobbedito alle indicazioni tattiche ricevute attendendosi però anche le scuse dell’allenatore che non sarebbero arrivate. Da li un aut aut posto alla società nerazzurra: “Entonces pedí una reunión con el presidente del club y le dije que no tenía problemas en continuar, aceptando que me había equivocado: como capitán no me había comportado bien, había sido un mal ejemplo desobedeciendo al técnico. Pero le dije al presidente que yo necesitaba una disculpa de Gasperini. Y le dije, también, que entendía que el presidente ni podía aceptar que el técnico hubiese intentado agredir a un jugador. Bien. Al día siguiente hubo una reunión de todo el plantel. Yo avancé y le pedí disculpas al entrenador y a mis compañeros por lo que había pasado. Y no recibí ninguna disculpa del técnico”. Queste le parole del Papu, che non necessitano del traduttore, che ha poi accusato l’Atalanta di avergli chiuso le porte del mercato della serie A, per non rinforzare una rivale, proponendolo su mercati secondari come quello americano o arabo che ne avrebbero ridimensionato la carriera, prima della chiamata del Siviglia che gli ha permesso di restare ad alto livello, nella Liga spagnola, guadagnandosi la convocazione dell’Argentina per la Copa America vinta a luglio.
Questa dunque la versione di Gomez, dopo quasi nove di silenzio, una versione senza contraddittorio, senza testimoni a suffragarla. A stretto giro di posta la replica di Gian Piero Gasperini in una dichiarazione rilasciata a Gazzetta.it: “I comportamenti e gli atteggiamenti di Gomez, in campo e fuori, erano diventati inaccettabili per l’allenatore e per i compagni. L’aggressione fisica è stata sua, non mia, ma il vero motivo per cui è andato via da Bergamo è per aver gravemente mancato di rispetto ai proprietari del club. Mi auguro che Gomez possa continuare a far parlare di sè con le prestazioni, come faceva all’Atalanta".