Fenomeno Yayoi Kusama: " A Bergamo record storico per l’arte contemporanea. È cultura dell’emozione"

Oltre 90mila visitatori a Palazzo della Ragione, mostra prorogata fino al 21 aprile "Forza dell’opera e spinta social: risultato straordinario di una sfida internazionale"

L’artista Yayoi Kusama è nata a Matsumoto, in Giappone, nel 1929

L’artista Yayoi Kusama è nata a Matsumoto, in Giappone, nel 1929

Bergamo, 1 marzo 2024 –  Stefano Raimondi, fondatore e direttore di The Blank Contemporary Art, curatore della mostra “Infinito Presente“ di Yayoi Kusama, artista giapponese fra le più popolari al mondo, si aspettava un risultato così straordinario con 93mila visitatori?

"Ancora non riesco a crederci. È il risultato migliore di sempre per una mostra d’arte contemporanea, qui a Bergamo. Siamo un’associazione nata dal basso, non abbiamo lontanamente le risorse di altre istituzioni culturali ma crediamo nei sogni e volevamo fare qualcosa di storico per questa meravigliosa città ferita della pandemia. La cultura come cura era uno dei temi portanti di Bergamo-Brescia Capitale per questo ho pensato subito a Kusama, lei che è riuscita a superare i traumi della vita attraverso l’arte, artista amata in maniera trasversale da più generazioni, capace di meravigliare e stupire".

Come ha fatto a convincere il Whitney Museum di New York a prestarvi l’opera, “Fireflies on the Water“, una delle Infinity Mirror Room più simbolica di Kusama?

"Siamo piccoli ma in 13 anni ci siamo costruiti una reputazione internazionale. Avevo raccontato la mia idea a Chrissie Iles, che conosco da anni. È da poco stata nominata fra le le curatrici della prossima Biennale del Whitney. Mi ha ascoltato, poi ha detto: “È difficile ma provaci“. Ho preparato un minuzioso dossier di variate pagine".

Poi?

"Mi hanno risposto a novembre 2022 ma insieme è arrivata anche la lista della spesa. E che spesa! Da brividi per noi che non abbiamo grandi mezzi economici. Ci siamo detti che potevamo fallire ma meglio farlo per un progetto così importante. Poi è arrivato il sostegno del Comune e di altre importanti realtà del territorio, e soprattutto la risposta straordinaria del pubblico".

Siete stati più incoscienti o coraggiosi?

"Incoscienti e pure coraggiosi, alla fine abbiamo aperto una strada che spero si possa continuare a percorrere con l’aiuto delle istituzioni".

Racconti, prego.

"Il 5 maggio 2023 abbiamo aperto la biglietteria con 6 mesi di anticipo e in poche ore sono andati esauriti 15.000 biglietti. Anche la nostra pagina Instagram ha registrato un più 200% di contatti in pochi mesi".

Merito dei social, come avvenuto a Milano con la mostra di Leandro Erlich?

"No, in questo caso a trainare è stata la forza dell’artista, certo poi la comunicazione sui social ha completato l’opera. Per accontentare tutti abbiamo prorogato fino al 21 aprile, oltre è impossibile. Palazzo della Ragione deve ospitare un’altra esposizione".

Cosa l’emoziona di più?

"Comprendere che il messaggio di Yayoi raggiunge tutti. Ci si sente parte dell’opera, ti dà una sensazione magica. In una recente intervista fatta da Damien Hirst, alla domanda “hai paura di morire?“ Kusama ha risposto dicendo: “Ho vissuto la seconda guerra mondiale, ho convissuto con il disagio psichico, non ho avuto paura di vivere, ho paura solo della solitudine”. Temi con i quali facciamo i conti ogni giorno. E nella stanza, in solitudine, fra il buio e la parete di specchi, l’acqua che trasmette quiete e le 150 piccole luci appese al soffitto, come lucciole, ognuno di noi si sente parte pura dell’infinito".

Anche la scelta di Palazzo della Ragione è stata una sfida....

"È complicata come location a livello di accessibilità e servizi ma allo stesso tempo rappresenta un’incredibile e irrifiutabile sfida per gli artisti contemporanei".