Bergamo, è di Mantegna la 'Resurrezione di Cristo' all'Accademia Carrara

Una piccola croce sul margine inferiore della tavola ha concluso una lunga e tortuosa storia di attribuzioni, vere o presunte

'Ressurrezione di Cristo'

'Ressurrezione di Cristo'

Bergamo, 22 maggio 2018 - Un nuovo capolavoro del pittore quattrocentesco Andrea Mantegna: si tratta della "Resurrezione di Cristo" custodita all'Accademia Carrara di Bergamo e finora diversamente attribuita. La scoperta e' stata ufficializzata oggi, con la pubblicazione del catalogo completo dei Dipinti Italiani del Trecento e del Quattrocento del museo bergamasco: 110 schede per 110 dipinti dal 1300 al 1500, che fanno parte della collezione Carrara, suddivise in zone geografiche con progressione cronologica.  La piu' importante delle novita' riguarda proprio l'attribuzione all'artista padovano, a lungo pittore di corte dei Gonzaga (sua la "Camera degli Sposi" del palazzo ducale di Mantova), della Resurrezione, presumibilmente dipunta fra il 1492 e il 1493, mentre Cristoforo Colombo scopriva l'America. 

Una piccola croce sul margine inferiore della tavola ha concluso una lunga e tortuosa storia di attribuzioni, vere o presunte. Considerato per molto tempo una copia di un dipinto del grande maestro del Rinascimento, il dipinto e' invece senza dubbio, secondo questi recenti studi condotti per il catalogo, un'opera autografa, ora datata al 1492-93 circa. Il risultato e' frutto di una serie di studi e fondamentale e' stata la ricostruzione di contiguita' con un altro capolavoro di Andrea Mantegna, Discesa di Cristo al Limbo (gia' a Princeton nella collezione di Barbara Piasecka Johnson, battuto in asta da Sotheby's nel 2003) di cui la tavola di Bergamo e' il proseguimento. Il catalogo pubblicato a Bergamo comprende la storia di ognuno dei 110 dipinti, la descrizione, la vicenda collezionistica, conservativa, espositiva fino alle fortune critiche e alla conferma o a nuove proposte di tipo attributivo e cronologico, a cura dello storico dell'arte e conservatore dell'Accademia Carrara, Giovanni Valagussa.