Yara, la moglie di Bossetti lascia Mapello e si trasferisce in una località segreta

La signora Marita Comi vuole proteggere la sua famiglia dai curiosi di Gabriele Moroni

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Yara Gambirasio e Massimo Bossetti

Mapello (Bergamo), 6 luglio 2014 - Giovedì ha incontrato per la seconda volta il marito. Un incontro che, a differenza del primo, non ha visto il carcere bergamasco di via Monte Gleno sotto assedio da parte di giornalisti, fotografi, operatori televisivi. Subito dopo Marita Comi, insieme con la madre Adelina e i tre figli, un maschio di 13 anni e due bambine di 10 e 8 anni, ha raggiunto una località segreta lontano dalla Bergamasca.

Dal giorno del fermo di Massimo Giuseppe Bossetti, mentre i carabinieri apponevano i sigilli all’abitazione alla Piana di Mapello, la famiglia del presunto killer si era trasferita a poche centinaia di metri di distanza, in casa del fratello di Marita. I bambini giocavano con i due cuginetti, Marita trascorreva le sue nottate su un divano e di giorno usciva soltanto sull’auto guidata dal fratello Agostino. Troppo breve però la distanza fra le due abitazioni. Troppo frequenti e improvvise le visite, le scampanellate, le telefonate dei cronisti e delle televisioni.  Così la moglie dell’uomo accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, ha preso la sua decisione. Una decisione coerente.  Subito dopo che Massimo Giuseppe era finito in carcere, Marita, oltre a dirsi sicura dell’innocenza del compagno, aveva dichiarato che il suo interesse primario sarebbe stato quello di tutelare i tre figli, preservandoli dalla curiosità della gente e della stampa. Così è stato. Nel suo nuovo ricovero la famiglia del muratore arrestato si prepara a trascorrere la lunga estate dell’incertezza.