Vittima di revenge porn. In aula sfilano i testimoni

Brescia, gli imputati sono 5. La parte lesa una dottoressa

Nuova udienza ieri per i 5 imputati di revenge porn ai danni di una quarantenne bresciana, un medico, che per un gioco erotico con l’ex amante diventato virale perse il lavoro. La donna, che ha avviato un procedimento civile parallelo e ha ritirato la costituzione nel giudizio penale, aveva girato alcuni video osè per l’uomo che frequentava all’epoca - tra gli accusati - ma quei filmini tra il gennaio e il febbraio 2020 rimbalzarono via Whatsapp ovunque, persino oltreoceano, coinvolgendo tra gli altri un agente della Locale di Torino, la figlia di un noto allenatore di Serie A e un ex calciatore del Brescia. In origine gli imputati erano 10 ma molti sono usciti di scena: due avevano chiesto scusa e risarcito la vittima, la quale aveva ritirato la querela. La figlia dell’allenatore, prosciolta, fu assolto anche il vigile. La perizia sul cellulare dell’ex amante avrebbe evidenziato sul telefono dell’imputato una trentina di video hard, video che non furono da lui diffusi.

A inviarli - non solo a lui, ma a una decina di persone - sarebbe stata la professionista, la quale lo avrebbe minacciato dopo aver intrapreso una relazione con un’altra. Ieri in aula è stata sentita come teste la figlia dell’allenatore (già prosciolta, ndr): "Ricevetti da un’amica uno di quei video. Quando capii che ritraevano la dottoressa, creai un account e lo girai a suo marito, che era il mio medico. A cena tutti gli uomini parlavano di lei e dei suoi video, si diceva facesse un secondo lavoro"