Una task-force contro il bracconaggio

Avifauna da tutelare: sono soprattutto le province di Bergamo, Brescia e Mantova quelle battute in questi giorni dai carabinieri Forestali nella vasta operazione antibracconaggio denominata “Pettirosso”. Non a caso visto che i pettirossi sono una buona parte dei volatili le cui rotte migratorie si concentrano nei cieli delle Prealpi lombarde, rischiando di finire impallinati da cacciatori che non rispettano i limiti di legge.

I volatili arrivano in queste aree stremati da lunghissime tratte di volo e si concentrano sui valichi montani che diventano “colli di bottiglia”. La presenza delle diverse specie di uccelli in numero straordinariamente elevato favorisce l’attività dei bracconieri. Che cacciano con armi da fuoco ma anche con trappole (reti e archetti) che, sottolineano i Forestali, "infliggono all’animale sofferenze e una dolorosa morte".

Con i militari è in campo anche il cane Africa, autentico veterano dell’attività antipredatori, in grado di scoprire con l’olfatto armi e munizioni nascoste sotto terra. Ma sono coinvolti pure i cacciaotri regolari, gli ambientalisti e i cittadini che volontariamente segnalano ai carabinieri la localizzazione di strumenti o le azioni di bracconaggio in cui si imbattono. I volatili recuperati vivi verranno affidati ai centri di recupero animali selvatici per il successivo rilascio in natura.