Uccisa dal marito a Cologno, la sorella: "E' spirata fra le mie braccia"

La testimonianza di quanto accaduto a Zinaida, morta con 18 colpi di un coltellino a serramanico

Zinaida Solonari uccisa dal marito

Zinaida Solonari uccisa dal marito

Bergamo -  Ha la voce tremula. Si scusa per il suo italiano non perfetto. L’emozione è forte. Oxana Solonari è la sorella di Zinaida, 36 anni, origini moldave, uccisa dal marito, Maurizio Quattrocchi, 48 anni, muratore, con 18 colpi (al volto, al collo e alle mani) a processo in Corte d’assise per omicidio. L’arma usata, un coltellino a serramanico con lama di 8 centimetri. La notte del 5 ottobre 2019, lui aveva aspettato la moglie fino alle due di notte fuori dalla casa della sorella di lei in via Alberto da Giussano, a Cologno al Serio. Poi ha agito, come ha raccontato Oxana.

"L’ultima cosa che mi ha detto mia sorella prima di morire? Che non riusciva a respirare. Poi è crollata tra le mie braccia. Ho visto Quattrocchi che la stava aggredendo, e impugnava il coltello". Il pm, Letizia Ruggeri, le chiede come era Zinaida nell’ultimo periodo. "Aveva paura che le potesse succedere qualcosa e per questo mi aveva chiesto di poter venire a stare da me con i tre figli. Era preoccupata. Non ne poteva più di stare con il marito, era diventato possessivo, geloso. Quella sera era uscita verso le 19.30. Il marito per tutto il giorno era venuto da me perché voleva vedere i figli. Prima di andare a letto, verso le 22, ho mandato un messaggio a Zina: stai attenta alla strada, un avvertimento perché era turbata E lei mi aveva risposto: Ti voglio bene".

Intorno alle due in via da Giussano si sentono urla: "Urla di aiuto – racconta tra le lacrime Oxana – io e mio marito ci siamo precipitato sulle scale e abbiamo visto Maurizio che aggrediva mia sorella. La picchiava, lei cercava di scappare e lui l’ha ripresa per i capelli e l’ha colpita. Ora i suoi figli vivono con me". Che Zidaina fosse stanca di quel matrimonio (durato 15 anni) lo ha ribadito anche l’uomo con il quale negli ultimi mesi prima di morire aveva allacciato una relazione. "Quella sera era con me. Spesso mi diceva – spiega Davide Bonacina – che con il marito aveva vissuto dieci anni di inferno. “Quello mi ammazza, ma non mi dà il divorzio“ Quella sera le avevo detto di mandarmi un messaggio arrivata a casa". Messaggio che non ha potuto inviare perché il marito la stava aggredendo.