Tumori e malattie respiratorie: qui più vittime

Aggiornamento periodico della sorveglianza epidemiologica della popolazione e bonifica come priorità, insieme al mantenimento dell’interruzione della catena alimentare. Queste le indicazioni emerse, per il Sin Caffaro, dal Rapporto Sentieri 2023 (il sesto) coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Nei 46 Sin nazionali, l’eccesso di mortalità rispetto alla popolazione generale è del 2,6%, quello di ospedalizzazione del 3%. "Le stime danno un quadro d’insieme che evidenzia un eccesso di mortalità e di ospedalizzazione rispetto al resto della popolazione e mostrano come, per patologie specifiche, nei siti con caratteristiche di contaminazione simili si producano effetti comparabili". Tra i 6 lombardi, nel Sin Caffaro i dati epidemiologici confermano un’attenuazione, ma l’Isde Brescia segnala che nella classe di età giovanile (20-29 anni) si confermano gli eccessi di ricoverati nel precedente periodo (2006-2013), tra cui le leucemie. Eccessi di mortalità importanti, soprattutto per il mesotelioma e, nei maschi, di asbestosi, si registrano anche nel Sin Broni (Pavia), dove per anni si è prodotto cemento-amianto: +29% uomini e +21% donne per la mortalità generale; +34% uomini, +30% donne per tutti i tumori maligni, +37% per le donne per malattie dell’apparato respiratorio. Nel Sin Laghi di Mantova e polo chimico si osserva invece l’eccesso di tumore al polmone e alla mammella per le donne, di leucemie (4% uomini, 36% donne) e linfomi non Hodgkin (11% uomini, 2% donne).