
Violenza sulle donne
Torre Boldone (Bergamo) - Non si rassegnava alla fine della loro storia, che nell'ultimo periodo per la sua compagna si era trasformata in un vero e proprio incubo, fatto di minacce e di botte. Per questo la sera del 30 settembre scorso, un immigrato marocchino di 26 anni, residente a Casnigo, si era introdotto in un istituto religioso per ragazze madri di Torre Boldone e, con un coltello, aveva aggredito la sua ex, una 22enne anch'essa di nazionalità marocchina, che stava riposando nella sua camera da letto.
La giovane era stata sfregiata, colpita alla fronte, a un orecchio e alla guancia sinistra: se l'era cavata con una prognosi di 30 giorni. Ora l'extracomunitario è a processo davanti al giudice dell'udienza preliminare Bianca Maria Bianchi con le accuse di lesioni gravissime. Il 26enne, che dalla convivenza con l'ex fidanzata aveva avuto una figlia, che ha due anni (la sera dell'aggressione, fortunatamente, dormiva in una stanza diversa da quella della madre), era stato arrestato dai carabinieri di Bergamo qualche giorno dopo i fatti a Brescia, dove si era rifugiato. A mettere gli investigatori dell'Arma sulle sue tracce erano stati dei suoi conoscenti che, avvertiti di quello che aveva fatto, lo avevano in pratica consegnato ai militari.