Strade, scuole e sociale: i “re” degli sperperi

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Scuole, viabilità, sport e sociale. I settori dove gli appalti non vanno a buon fine in Lombardia sono sopratutto questi. La causa più ricorrente del mancato completamento secondo il cronoprogramma definito è il fallimento dell’impresa che si è aggiudicata i lavori. Nelle 19 opere censite nell’anagrafe delle incompiute della regione sono Milano, Pavia, Brescia le province più presenti. Ma neppure Lecco, Monza, Como, Bergamo e Mantova sono escluse. Nell’Alta Lombardia, la Provincia di Brescia ha appaltato il primo lotto della variante sulla ex statale Orceana nell’abitato di Orzivecchi. L’opera risulta incompiuta per mancanza di fondi. La stessa motivazione che si legge accanto alla realizzazione di alcune opere interne nel palazzetto dello sport di Robecco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il fallimento ha invece fermato il completamento nei tempi stabilii di un altro intervento viabilistico: la messa in sicurezza della ex statale 668 Lenese nel Bresciano. Stesso motivo è citato per la piazza in programma a Magherno (Pavia) e alla realizzazione di una scuola materna ad Abbiategrasso, nel Milanese. Ci sono poi cause tecniche a frenare cantieri importanti come gli adeguamenti antisismici scolastici (Cazzano Sant’Andrea, Bergamo) o piano di recupero come a Santa Maria della Versa (Pavia) in riferimento alle opere di urbanizzazione relative alla Cascina Coraglia. A Milano e Trezzo d’Adda appalti assegnati da Aler sono stati frenati dalla burocrazia: nuove norme tecniche e disposizioni di leggi hanno rallentato la realizzazione di un edificio polifunzionale e 12 alloggi.

L.B.