
Smog, vigile con la mascherina
Bergamo, 1 febbraio 2017 - È l'aria peggiore rilevata a Bergamo (come nel resto della Lombardia) negli ultimi quattro anni. I dati Arpa hanno rilevato che lunedì 30 gennaio è stata la giornata con i più alti livelli di polveri sottili: secondo la centralina in via Garibaldi lo smog ha raggiunto un picco di 172 microgrammi per metro cubo di polveri sottili, oltre il triplo della concentrazione massima consentita dalla legge, che fissa la soglia a 50 microgrammi per metro cubo.
«Sono dati estremamente preoccupanti. Non si salva nessuna provincia lombarda e la situazione non migliorerà nei prossimi giorni nemmeno con le flebili piogge attese – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Si tratta della dimostrazione che il problema è ormai strutturale e che è urgente non solo applicare le misure previste dal Tavolo Aria, ma tornare a riunirsi per definire provvedimenti che scongiurino un altro inverno avvolto nelle polveri. Regione Lombardia ha già perso troppo tempo attendendo che i Comuni recepissero su base volontaria le linee d’intervento. Gli strumenti per la lotta all’inquinamento, seppur parziali e migliorabili, ci sono e vanno utilizzati, la salute dei cittadini non può attendere oltre».
La situazione è ancora più allarmante se si considerano gli effetti che l’inquinamento ha sulla salute. Come dimostra lo studio condotto nel 2012 dall’Università degli studi di Milano, con ogni aumento di 10 microgrammi di Pm10, si registra in Lombardia una crescita della mortalità dello 0,30%. Nel caso del No2, con un aumento di 10 microgrammi si registra un +1,20% di morti per patologie cardiovascolari, malattie dell’apparato respiratorio, tumore polmonare e sclerosi. In crescita sono anche i ricoveri ospedalieri, con un conseguente aggravio per il sistema sanitario nazionale.