Coronavirus, nella Bergamasca dalle scuole il 18% dei positivi

L'analisi della situazione del direttore sanitario di Ats: "Sicuri tra i banchi"

Carlo Alberto Tersalvi direttore sanitario di Ats Bergamo

Carlo Alberto Tersalvi direttore sanitario di Ats Bergamo

Bergamo, 21 ottobre 2020 - Positivi nelle scuole, tra studenti e personale docente e non docente, percentualmente bassi rispetto alla popolazione studentesca ma in progressivo e preoccupante aumento. Una tendenza generale dei nuovi contagiati che in questo momento pone la Bergamasca tra le zone più colpite dal virus. Di questo e di molto altro abbiamo parlato con Carlo Alberto Tersalvi, direttore sanitario dell’Ats di Bergamo, nel tentativo di fare una fotografia della provincia di Bergamo in questa seconda della fase della pandemia, iniziata idealmente con la ripresa della scuola. Dopo un mese di lezioni i contagi, tra studenti e personale, sono stati poco più di 180 con circa 80 classi in quarantena. In termini percentuali stiamo parlando del 18% dei positivi registrati in tutta la provincia dallo scorso 15 settembre. 

«Prima di tutto direi che è un dato che ci aspettavamo ma la situazione è sotto controllo, anche perchè parliamo di percentuali minime rispetto alla popolazione scolastica di Bergamo e provincia (poco più di 189mila unità, Ndr). Tuttavia è vietato abbassare la guardia, perchè i nuovi positivi nelle scuole sono in progressivo aumento».

Parole confermate dai dati della stessa Ats, visto che nella prima settimana erano stati registrati solo 9 contagiati nelle scuole, mentre nell’ultimo setting (12-18 ottobre) sono stati 83 i tamponi positivi con un incremento medio di oltre l’80% tra una settimana e l’altra. Ed ecco quelle che sone le maggiori cause di contagio: «E’ quello che i ragazzi fanno fuori dalla scuola a determinare maggiormente le positività. Usare un mezzo pubblico, praticare uno sport di contatto o anche il vedersi al bar o in piazza espone a dei rischi. Le scuole dall’altra parte hanno fatto un grande lavoro, organizzando l’attività in modo molto scrupoloso e portando, per le superiori, la didattica a distanza al 50%».

Anche in questo caso si può e si deve parlare di fasce di rischio: «Sicuramente quella degli adolescenti, compresi gli ultimi due anni delle medie. I piccoli, dalle materne alle elementari, per ora si sono dimostrati più refrattari al virus».

A livello generale la Bergamasca, dopo i grandi numeri della scorsa primavera, ormai da diverse settimane non fa registrare incrementi rilevanti di nuovi positivi come Milano, Varese e Monza. C’è un motivo, secondo Tersalvi: «Prima di tutto la collaborazione dei cittadini, che hanno seguito e stanno seguendo le indicazioni per limitare il contagio. Poi c’è da considerare un livello di immunizzazione che Bergamo e provincia possono aver raggiunto dopo la prima ondata» . E a questo proposito, è notizia di ieri che il presidente Sergio Mattarella ha conferito al primario di pneumologia del Papa Giovanni, Fabiano Di Marco, l’onorificenza di Cavaliere al Merito per il suo impegno durante l’emergenza della scorsa primavera.