Raggiro camuffato da amore. Condannata quarantenne

Lecco, si sarebbe fatta consegnare 170mila euro da celibe .

Raggirò un sessantenne, condannata a 3 anni e 8 mesi di reclusione una donna di 48 anni. Durante il processo è emerso che dietro l’amore folle tra Simona Brandolese, 48 anni e un uomo di 60 anni, residente alla periferia del capoluogo, c’era un interesse: impadronirsi del suo patrimonio. Ma la donna non ha fatto i conti con l’assistente sociale che tra il 2016 e il 2018 seguivano il sessantenne, ritenuto una persona fragile dopo la perdita dei genitori. Infatti i servizi sociali riscontrarono anomalie sui conti bancari dell’uomo e segnalarono il caso alla questura di Lecco.

Accusata di tentata estorsione, la donna fu assolta. Ma il giudice rinviò gli atti alla Procura chiedendo di indagare per circonvenzione di incapace. Così Simona B. venne rinviata a giudizio per la seconda volta, davanti a un nuovo giudice, Martina Beggio. Durante il processo è emerso un raggiro nei confronti del sessantenne celibe e scomparso alcuni mesi fa. Brandolese, ora in carcere per altra causa, si sarebbe fatta consegnare parecchio denaro, secondo l’accusa attorno ai 170mila euro, e tra le carte del processo è emerso che voleva farsi intestare i beni del sessantenne. Nessun testamento è stato finora depositato.

Al termine della requisitoria il pm Caterina Scarselli ha chiesto la condanna 4 anni; il legale della quarantottenne, che durante la deposizione ha ricostruito i rapporti amorosi con l’uomo, ha invocato l’assoluzione. Il giudice Martina Beggio ha inflitto alla donna 3 anni e 8 mesi di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.A.P.