Il garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale è stato ammesso come parte civile (rappresentata dall’avvocato Pelillo) nel processo per la morte di Elena Casetto, 20 anni, avvenuta il 13 agosto del 2019. La ragazza era ricoverata nel reparto di Psichiatria del Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Era legata al letto. Si sviluppò un incendio nella sua stanza, le fiamme la avvolsero senza darle scampo. Una fine orribile, tremenda. A uccidere Elena furono i fumi, i vapori bollenti e lo choc termico. Indagati dal pm Letizia Ruggeri, due addetti della squadra antincendio aziendale dell’ospedale, e all’epoca dipendenti dell’impresa Gsa, appaltatrice del servizio. Devono rispondere di concorso in omicidio colposo. Alla richiesta della parte civile i difensori degli imputati avevano sollevato una eccezione cui s’era associata l’accusa. Ma il gup Lucia Graziosi, le ha respinte. La prossima udienza il 2 dicembre. F.D.
CronacaRagazza legata bruciò in psichiatria Il garante interviene al processo