Primo Consiglio e giuramento Al via la Giunta di Laura Castelletti

ll sindaco tende le braccia alla minoranza: "Dialogherò e cercherò il confronto con tutti i livelli istituzionali"

Primo Consiglio e giuramento  Al via la Giunta di Laura Castelletti

Primo Consiglio e giuramento Al via la Giunta di Laura Castelletti

di Federica Pacella

Rispetto alla sera della vittoria delle amministrative, quando folla e bandiere l’avevano accompagnata a palazzo Loggia, ieri la “traversata” di piazza della Loggia per raggiungere il palazzo del Comune è stata istituzionale, ma non meno emozionante per Laura Castelletti, prima sindaca di Brescia. L’appuntamento era tra quelli più attesi: il primo Consiglio comunale con il giuramento, che si è consumato nell’arco di sette parole ("giuro di rispettare fedelmente la Costituzione italiana") in un’aula gremita. Il secondo punto all’ordine del giorno era non meno atteso: l’elezione del presidente del Consiglio comunale, su cui si è giocato nei giorni scorsi una disputa all’ultimo voto all’interno del Pd, azionista di maggioranza della coalizione che supporta Castelletti (civica). Sul metodo (più che sul nome) si è subito acceso il dibattito in aula, dopo la comunicazione fatta dal dem Roberto Omodei della scelta di Roberto Rossini, eletto poi alla terza votazione (l’altro nome in corsa era quello di Roberto Cammarata, ex presidente del Consiglio comunale).

"Figura autorevole – ha sottolineato Omodei – che saprà garantire l’articolata rappresentanza della comunità cittadina che in questo consiglio trova una sintesi". "Siamo per costruire ponti, ma sarebbe stato opportuno un confronto prima", la replica di Paolo Fontana (Fi). Massimo Tacconi (Lega) e Mattia Margaroli (FdI) hanno rimarcato come la maggioranza si sia spaccata sulle nomine di sindaco, vicesindaco e presidente del Consiglio, mentre Fabio Rolfi (candidato sindaco del centrodestra, uscito sconfitto alle urne) ha chiesto un impegno a modificare il regolamento per avere in Loggia un Consiglio di presidenza, come c’è in altri Comuni ed in Regione, per una piena rappresentanza e un maggiore coinvolgimento di tutti. "Siamo la dimostrazione plastica di un cambiamento nella società ed essere istituzione nel momento del cambiamento è un compito non facile, chiede un particolare senso di responsabilità", ha sottolineato Rossini, con un riferimento anche alla composizione del Consiglio comunale, che per la prima volta vede 3 consiglieri di origine straniera tra i banchi (Arshad Mehmood per Brescia Capitale, Iyas Ashkar di Civica Castelletti e Balwinder Singh per Civica Rolfi).

"Quante Brescia ci sono? Abbiamo quella dei tafferugli ma anche la Brescia della solidarietà nei momenti del Covid – ha sottolineato - la Brescia della povertà, la Brescia dei lavoratori dipendenti e di chi si assume il rischio d’impresa. Abbiamo la Brescia ipertecnologica e di chi fatica a trovare una connessione anche umana. Tutte queste città devono trovare una forma di sintesi nel Consiglio comunale". "Solo insieme siamo la città, non singolarmente – ha aggiunto Castelletti -. Ci accomuna la stessa voglia di fare bene e fare del bene alla città. Per questo servono dialogo e confronto con tutti i livelli istituzionali: io li cercherò".