Novantenne lascia l’eredità a un’amica

BRESCIA Un’arzilla nonnina senza figli, poco prima di morire, a 91 anni, cambia il testamento, dirotta il suo patrimonio a un’amica...

Un’arzilla nonnina senza figli, poco prima di morire, a 91 anni, cambia il testamento, dirotta il suo patrimonio a un’amica e lascia a bocca asciutta le due nipoti che intedevano suo malgrado ricoverarla in Rsa. Risultato: le neglette hanno denunciato la vicenda in procura e la beneficiaria del lascito - sotto i 30mila euro - è stata trascinata in tribunale con l’accusa di circonvenzione di incapace. Il giudice però l’ha assolta con formula piena (Perché il fatto non sussiste). La storia viene dalla Franciacorta, dove abitava l’anziana. Originaria della Valcamonica, classe 1928, non aveva eredi diretti. Il processo appena concluso è frutto di un’imputazione coatta da parte del gip, che aveva accolto l’opposizione all’archiviazione delle nipoti. Stando a loro, la nonnina, autoritaria e determinata, era cambiata radicalmente dopo una brutta caduta che nel 2017 l’aveva fatta finire in ospedale. Riportò un trauma cranico e fu dimessa con la diagnosi di una lieve demenza e non piena autosufficienza.

Per le due, l’imputata si sarebbe approfittata della debolezza della zia e l’avrebbe influenzata, fino a indurla a cambiare le sue volontà. Il notaio che stilò l’ultimo testamento tuttavia ha definito la scrivente lucida e in sé, e la collaboratrice in aula ha confermato che a riprova fu fornito un certificato medico. Per l’avvocato della difesa Elena Scotuzzi, l’anziana era nel pieno delle sue facoltà e il decadimento è avvenuto solo a ridosso del decesso. Anche la Procura alla fine ha ritenuo non vi fossero prove sufficienti per la condanna.

Beatrice Raspa