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Caro mense, bocciate le scuole comunali: l’assessore non ci sta

Loredana Poli: "Il punto di vista di “Save the children”? Lo definirei quantomeno riduttivo visto che, in sostanza, prende in considerazione un solo parametro: quello del costo

Il costo dei pasti nelle scuole cittadine è tra i più alti d’Italia

Bergamo, 8 novembre 2016 - «Il punto di vista di “Save the children”? Lo definirei quantomeno riduttivo visto che, in sostanza, prende in considerazione un solo parametro: quello del costo». È il commento dell’assessore all’Istruzione di Bergamo, Loredana Poli, alla luce dell’indagine condotta dall’associazione in merito allo “stato di salute”, e soprattutto alle tariffe, delle mense scolastiche italiane. Stando alle rilevazioni del report “(Non) tutti a mensa! 2016”, il capoluogo orobico pone, a carico delle famiglie con un solo figlio, praticamente il 100% della spesa, mentre, solo per fare qualche paragone, a Siracusa, Reggio Calabria o Andria, i genitori devono fare fronte rispettivamente solo al 20, 31 e 32% della spesa.

All’opposto, la tariffa massima per i nuclei con tre o più figli arriva, a Bergamo, a 4 euro per il terzo figlio mentre altrove scende sotto i tre. Eppure l’assessore Poli puntualizza: «Questo sistema valutativo ci penalizza ingiustamente. Già l’anno scorso eravamo finiti in una posizione sfavorevole in quanto gli aspetti economici non esauriscono il problema. L’osservazione del report, oltretutto, è riferita all’anno scorso; da settembre, tuttavia, come amministrazione abbiamo ridotto del 30% il costo del pasto per i nuclei con Isee inferiore a 5mila euro e abbiamo aumentato le gratuità su segnalazione dei servizi sociali. Bisogna ricordare che il Comune è rientrato nella gestione delle mense dal 2015; fino ad allora infatti la titolarità spettava a Bergamo servizi pubblici, ora chiusa. Io, tuttavia, non demordo – conclude l’assessore –. Le mense presentano anche risvolti educativi che “Save the children” non considera: nelle nostre almeno il 60% dei prodotti è bio e una volta al mese proponiamo un menu a chilometro zero. In sei scuole, inoltre, abbiamo recentemente avviato un patto educativo per prevenire sprechi».