Meningite, "Interventi tempestivi ma possibili nuovi casi". Vaccinazione per forze ordine

L'Istituto superiore di sanità: focolaio può essere circoscritto. Ambulatori aperti anche sabato e domenica

Vaccinazione

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Bergamo, 9 gennaio 2020 - Per far fronte alla campagna di vaccinazioni straordinarie nel Basso Sebino contro la diffusione del meningococco di tipo C resteranno straordinariamente aperti anche nel fine settimana gli ambulatori di Villongo, Predore, Sarnico e Grumello del Monte. In particolare Villongo e Predore saranno aperti, con un ambulatorio ciascuno, sabato, dalle 9 alle 12 e dalle 13,30 alle 16,30, e domenica, dalle 9 alle 12. L'ambulatorio di Sarnico aprirà sabato dalle 9 alle 15 e domenica dalle 9 alle 13, mentre quello di Grumello sabato dalle 9 alle 13 e domenica dalle 9 alle 13. Domani inizierà invece la vaccinazione degli studenti direttamente nelle scuole frequentate.

I rappresentanti delle Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato e GDF, ndr) che lavorano nei territori in cui sono stati registrati i casi di meningite nella Bergamasca verranno vaccinati nei locali dell'Accademia della Guardia di Finanza. I Carabinieri in servizio sul territorio saranno vaccinati negli ambulatori territoriali. Per quel che riguarda le imprese, per i lavoratori non residenti ma che lavorano nella zona interessata, se le aziende hanno meno di trenta addetti possono recarsi nei centri vaccinali e compilare l'autocertificazione prevista. Per le aziende di maggiori dimensioni l'Asst sta chiedendo la disponibilità a vaccinare tramite i medici competenti: il datore di lavoro chiede la vaccinazione per i lavoratori (prioritariamente gli esterni che provengono dai territori interessati). Questa attivita' prendera' il via la prossima settimana.Intanto a oggi nella bergamasca sono state vaccinate 5521 persone e nel bresciano 5463.

Iss: focolaio può essere circoscritto

Sono cinque in un mese i casi segnalati in provincia di Bergamo tra dicembre 2019 e l'inizio del 2020. A fare il punto è l'Istituto superiore di sanità (Iss) che fa parte della task force attivata dal ministero della Salute per rispondere al focolaio lombardo. Oltre all'Iss e al ministero, sono nella task force l'Agenas, la Conferenza Stato-Regioni e le autorità sanitarie locali e regionali. "Tutti i casi si sono verificati nella stessa area geografica nell'arco di un mese - sottolinea l'Iss - ma poiché le autorità sanitarie stanno intervenendo in modo rapido e massivo, il focolaio può essere circoscritto evitando quindi un'epidemia su larga scala". 

"Bisogna tuttavia sottolineare che poiché il vaccino inizia ad avere efficacia dopo 15-20 giorni dalla sua somministrazione, potrebbero verificarsi nuovi casi fino a quando la vaccinazione della popolazione locale non cominci a dare i suoi effetti - prosegue l'Iss - È importante inoltre considerare che nel caso del meningococco la vaccinazione è particolarmente indicata come forma di prevenzione poiché nel caso di infezione i tempi tra l'esordio dei sintomi e lo sviluppo della malattia sono molto rapidi". 

Secondi i dati della sorveglianza nazionale delle malattie invasive da meningococco, in Italia circola normalmente sia il meningococco di tipo C che il meningococco di tipo B (Men B). "Sono infatti circa 200 i casi di meningococco registrati nel nostro Paese ogni anno. Il MenB (che colpisce maggiormente bambini e adolescenti) risulta il più diffuso seguito dal MenC (che colpisce prevalentemente giovani adulti e adulti) - evidenziano gli esperti dell'Iss - Dunque, nonostante la circolazione fisiologica dei batteri sia nota, quando ci si trova - come per il focolaio lombardo - di fronte a casi concentranti nel tempo e nello spazio è fondamentale che siano avviati interventi mirati e specifici di sanità pubblica". 

"Il primo caso segnalato ha manifestato i primi sintomi il 2 dicembre 2019 - ricostruisce l'Iss - ed è deceduto il giorno successivo per sepsi meningococcica. La persona colpita dall'infezione non era vaccinata contro il meningococco di tipo C (MenC). Le autorità sanitarie locali hanno inviato il ceppo al Laboratorio di riferimento nazionale per il meningococco dell'Iss per la genotipizzazione e in qualità di centro di coordinamento della sorveglianza nazionale delle malattie batteriche invasive".  "Anche il secondo caso, non letale, non risulta vaccinato per MenC. Dopo aver verificato l'appartenenza allo stesso genotipo del primo caso, tramite l'invio del campione all'Iss, l'Agenzia di tutela della salute di Bergamo (Ats) ha avviato oltre alla chemioprofilassi per i contatti stretti dei pazienti una campagna di vaccinazione di massa per offrire gratuitamente la vaccinazione contro il Men C alla popolazione dell'area interessata di età compresa tra gli 11 e i 60 anni", prosegue l'Iss  "Il terzo caso è stato segnalato il 21 dicembre 2019 ed è risultato positivo al meningococco C e allo stesso ceppo dei primi due casi. Il quarto caso ha manifestato i primi sintomi il 2 gennaio 2020 ed è deceduto il 3 gennaio. Anche in questo caso si tratta di infezione da MenC. Il quinto caso registrato invece, non è correlato ai primi quattro essendo stato causato da meningococco di sierogruppo B", conclude la nota dell'Iss pubblica sul sito Epicentro.