CERNOBBIO (Como)
Li strattonava per le braccia, li tirava per le orecchie, li prendeva a schiaffi e li forzava a mangiare fino a vomitare. Con queste accuse, la maestra di un asilo nido di Cernobbio, nel Comasco, è stata condannata in appello a 1 anno e 4 mesi per maltrattamenti ai danni dei bambini di cui avrebbe dovuto prendersi cura. La sentenza è stata emessa ieri dalla Corte d’Appello di Milano, che ha ridotto la pena di 2 anni inflitta in primo grado. L’educatrice, oggi 54enne, era finita nel marzo del 2019 al centro di un’inchiesta, coordinata dalla Procura di Como e condotta dai carabinieri di Cernobbio, che aveva inchiodato anche una collega di 63 anni che lavorava nello stesso asilo, il Rita Fedrizzi di via Filzi. Ma mentre l’altra aveva ammesso fin dall’inizio le proprie responsabilità, la più giovane ha sempre negato ciò che accadeva in quell’asilo dell’orrore. A riprova dei maltrattamenti, però, c’erano i filmati delle telecamere di sorveglianza. Alla donna era stato affidato il “Reparto lattanti” dell’asilo, dove si occupava di bambini di un’età compresa fra i 3 e i 18 mesi. A quanto emerso dalle indagini che hanno successivamente portato al processo per maltrattamenti con l’aggravante dell’abuso di poteri, la maestra si sarebbe accanita su almeno 7 bambini, rendendosi responsabile sia di abusi fisici che psicologici, gridando contro di loro e terrorizzandoli. Nelle immagini acquisite da investigatori e inquirenti – risalenti tutte al periodo tra febbraio e marzo del 2019 – si vede la donna che scaraventa a terra i bambini dopo averli sgridati nell’area giochi, che li afferra per le braccia per posizionali con forza sul seggiolone, che li scuote per metterli a sedere e che li imbocca violentemente con le mani fino a farli piangere inconsolabilmente. Poi ci sono schiaffi sul sedere e sulle mani, capelli tirati e grida di rabbia per i motivi più futili come un cucchiaio caduto. I giudici della Corte d’Appello di Milano, confermando la condanna nei confronti della 54enne, hanno stabilito anche un risarcimento di 1.500 euro per le famiglie dei bimbi, assistite dagli avvocati Vittorio Tusa e Simone Dotti, e per il Comune di Cernobbio, a sua volta parte civile nel procedimento con il legale Edoardo Pacia, al quale sono destinati 1.200 euro.