
Una lettera aperta indirizzata al sindaco di Terno d’Isola, Gianluca Sala, dopo la scelta dell’amministrazione di non costituirsi parte civile...
Una lettera aperta indirizzata al sindaco di Terno d’Isola, Gianluca Sala, dopo la scelta dell’amministrazione di non costituirsi parte civile nel processo a Moussa Sangare, imputato per l’omicidio della 33enne Sharon Verzeni. A scrivere è la Rete bergamasca contro la violenza di genere. "Con stupore leggiamo le sue dichiarazioni che presentano la morte di Sharon come “danno d’immagine per il territorio“ – esordisce la lettera della Rete – preoccupandosi solo del “riscatto“ di Terno e del rilancio della credibilità del paese. Lei ha tenuto a differenziare il problema della microcriminalità e del disturbo della quiete pubblica, individuandolo come problema preponderante nel territorio, dal femminicidio. La sua maggiore preoccupazione è l’immagine del paese, non la vicinanza a una, anzi due famiglie distrutte dal dolore. La sua risposta al problema della violenza di genere è di impegnarsi a investire in opere pubbliche e progetti sociali, che però si risolvono solo in un aumento del numero di telecamere e vigili nel paese. Crediamo non solo che avrebbe dovuto costituirsi parte civile nel processo, ma anche mettere in atto azioni veramente efficaci per arginare il fenomeno". Il comune di Terno d’Isola settimana scorsa aveva assunto la decisione dopo numerosi confronti con un legale.