
Leonardo Scarpellini, morto a 25 anni per un incidente in fabbrica che, stabilisce una sentenza, poteva essere evitato
Boltiere (Bergamo), 20 gennaio 2017 - La tragedia che ha portato alla morte di Leonardo Scarpellini, di 24 anni, residente a Verdellino, aveva avuto luogo il 19 gennaio 2017 in una fabbrica di Boltiere, nella Bergamasca.
Quel giorno il giovane, assunto da una sola settimana, era al lavoro nel capannone industriale della ditta Volvo Truck center di corso Europa a Boltiere, poco distante dalla sua abitazione. Attorno alle 16 il compressore che Leonardo Scarpellini stava utilizzando per sistemare le sospensione di un camion è esploso, colpendolo in pieno petto e scaraventandolo a terra.
I colleghi sono corsi subito in aiuto del giovane e si sono resi conto della gravità di quanto accaduto. Scattato l’allarme, la centrale operativa del 118 ha inviato immediatamente un’ambulanza e un’auto-medica per prestare i primi soccorsi: le condizioni del meccanico sono apparse però subito molto gravi. Le condizioni di Leonardo si sono aggravate durante il trasporto d’urgenza in ambulanza verso l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo dove però il giovane è morto poco dopo l’arrivo.
Secondo la prassi sul luogo dell’infortunio mortale sono arrivati i carabinieri e gli ispettori dell’Ats, che hanno posto sotto sequestro il compressore.
Ora una sentenza ha stabilito la responsabilità dell’amministratore dell’azienda: la procedura utilizzata, infatti, non era quella corretta ma quella più veloce, per ottenere maggiori risultati in minor tempo. E questo è costato la vita a Leonardo.