
di Sarubbi Francesco
Mattinata nera sul fronte del lavoro. Due infortuni nel giro di un paio di ore. Il primo, quello mortale, intorno alle 8 alla Toora Casting di San Paolo d’Argon, il secondo, alle 10.30 a Casnigo, alla Radicifil. Qui un camionista è stato ustionato da un liquido che era contenuto in una cisterna. Ora si trova ricoverato in codice rosso al Papa Giovanni XXIII di Bergamo. A perdere la vita è stato un operaio di 36 anni, Baljit Singh, di nazionalità indiana, sposato, padre di due bimbi piccoli, in italia dal 2008, e residente a Presezzo, dipendente dell’impresa "Dem coperture" di Brembate Sopra che effettua lavori di rimozione di amianto. È morto dopo essere precipitato da un’altezza di circa 8 metri. Non essendoci testimoni diretti non si conoscono al momento le cause della caduta. Dai primi accertamenti risulta che l’operaio era sul tetto dell’edificio per ripulire dall’amianto. Nello spostarsi deve aver messo il piede su un lucernario che per il peso si è sfondato facendo precipitare l’uomo al suolo. Nemmeno la rete sottostante che era stata predisposta ha frenato la caduta. Sul posto, oltre ai sanitari e i carabinieri, il personale di Ats Bergamo, ufficio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro Bergamo est, che ha disposto un sequestro della parte di cantiere interessata. Il secondo infortunio a Casnigo dove un autotrasportatore che stava consegnando il carico è rimasto ustionato.
L’uomo, 49 anni, di Jorago con Orago (Varese), dipendente della ditta varesina "Fast" di Taino, era arrivato alle 10.30 a effettuare una consegna alla Radicifil di via Europa. Si trattava di scaricare del caprolattame, materia prima per la produzione di nylon, che era contenuto all’interno della cisterna. Durante le operazione di scarico la sostanza è fuoriuscita raggiungendo il camionista a provocandogli ustioni sul 30% del corpo, fra tronco, braccia e gambe. È stato portato in elicottero in codice rosso al Papa Giovanni XXIII. Immediata la risposta dei sindacati. "Più fatti e meno parole - ha sottolineato Luca Nieri, segretario generale di Fim Cisl Bergamo - . Da maggio a oggi si contano 7 morti. "La Cisl da mesi denuncia l’esigenza di più controlli nei luoghi di lavoro, andando a potenziate gli organismi di controllo dedicati e certificare le imprese che mettono la salute e la sicurezza come condizione primaria". "Inaccettabile morire in questo modo nel 2021 — dice la Fiom Cgil — esprimiamo cordoglio e vicinanza alla famiglia della vittima. È inaccettabile morire in questo modo ai giorni nostri quando esistono tutte le misure di protezione per evitare le cadute dall’alto. Restiamo in attesa dell’esito delle indagini da parte dell’Ats. Riteniamo necessario investire maggiormente sui controlli e sulla formazione dei lavoratori in materia di sicurezza".