
Le zone interessate dall’intervento sono quelle vicine al Centro nautico e al bar Alberello a Spinone, alla casa del Pescatore a Monasterolo
È in via di miglioramento nel lago di Endine la situazione riguardante l’esplosione delle alghe macrofite che quest’anno si sono diffuse in modo abnorme rispetto al passato e hanno messo in pericolo la stagione turistica: finora gli amanti dei tuffi si sono dovuti accontentare dei pochi punti di accesso al lago rimasti liberi, mentre numerosi pontili fino a settimana scorsa erano completamente circondati dalle alghe e uscire con i pedalò in alcuni punti era diventato pressochè impossibile.
Ora, però, tutto sta rientrando nella normalità, grazie soprattutto ai truxor, i mezzi anfibi e multiruolo di fabbricazione svedese, che da qualche giorno sono entrati in azione per effettuare lo sfalcio delle alghe macrofite che da tempo infestano lo specchio d’acqua della Val Cavallina. Gli operai della Manutenzione e Promozione Laghi (Mpl), il braccio operativo dell’Autorità di bacino dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, hanno iniziato a lavorare a bordo dei mezzi, dopo il via libera della Provincia di Bergamo che ha provveduto a rilasciare le dovute autorizzazioni: sono state già raccolti oltre 200 quintali di alghe.
A chiedere a gran voce un simile intervento sono stati i Comuni rivieraschi, con Spinone a fare da portavoce anche per Endine Gaiano, Ranzanico e Monasterolo. Dotati di strumenti capaci di recidere le alghe anche in immersione e di una benna a rastrello per rimuovere i vegetali, nel giro di una decina di giorni le macchine svedesi avranno completato la loro missione.
Le zone interessate dall’intervento sono quelle vicine al Centro nautico e al bar Alberello a Spinone, alla casa del Pescatore a Monasterolo e alla zona compresa tra il K-beach e la Romanella tra Endine e Ranzanico, siti ad alta affluenza di bagnanti serviti da attività turistiche e ricettuive, dove si sono registrate le situazioni più pesanti.
Gli operatori turistici affermano di non aver mai visto un’esplosione simile di questo tipo di alghe (è per questa ragione che a questo primo sfalcio, fra circa un mese, farà probabilmente seguito un secondo intervento), ma sono preoccupati che l’invasione delle alghe possa ripetersi trasformando nuovamente il lago di Endine in uno stagno.