ALMÈ (Bergamo)
Non si placano le polemiche sul progetto del terzo lotto della Tangenziale Sud, la variante Paladina-Sedrina. Dopo la raccolta firme per fermare la realizzazione del collegamento viario lanciata a marzo da un gruppo di cittadini, con l’appoggio espresso da Legambiente Bergamo, adesso nel dibattito intervengono alcuni amministratori che però si dichiarano favorevoli all’infrastruttura, ritenendola "un’opera fondamentale per le nostre valli". "Innanzitutto - sottolinea Massimo Bandera, sindaco di Almè - è bene ricordare che si tratta di un completamento di un’opera, la Tangenziale Sud, realizzata in più lotti e della quale manca appunto solo questo, l’ultimo. Non stiamo chiedendo una nuova opera". Il progetto esecutivo portato avanti dalla Provincia è atteso a breve, ma non è ancora pronto.
"Da uno studio che abbiamo effettuato recentemente - prosegue Bandera .-è risultato che solo ad Almè, nelle due ore di punta, dalle 7 alle 9, transitano più di 12mila veicoli, con una buona percentuale di camion, di cui quasi l’80% è solo di attraversamento del nostro comune. Mi piacerebbe incontrare Legambiente per mostrarglielo, consegnando loro anche lo studio ambientale che analizza l’impatto paesaggistico e di benefici dell’opera e il conseguente rapporto ambientale. Si parla di impatto paesaggistico minimale dell’opera, perchè quasi tutta la strada è coperta". "Noi - sottolinea invece il sindaco di Zogno, Giuliano Ghisalberti - possiamo dire che la Paladina-Sedrina è un’opera fondamentale per lo sviluppo della Valle Brembana, ma anche per una parte della provincia di Bergamo, e deve essere vista in termini positivi". Dello stesso avviso Vittorio Milesi, vicesindaco di San Pellegrino Terme e il presidente della Comunità montana Valle Brembana, Fabio Bonzi. "Siamo superfavorevoli alla realizzazione dell’opera - afferma Bonzi -. Capisco le perplessità, ma non possiamo tenere in una gabbia lo sviluppo di un territorio. Si tuteli quello che bisogna tutelare, ma poi se le opere servono per sviluppare un territorio e far vivere le persone, credo sia importante averle. Ok quindi territorio e biodiversità da tutelare, ma dall’altra parte c’è anche la vivibilità del territorio e il fatto di permettere alle persone di viverci". Michele Andreucci