Ex ministro Kyenge paragonata a orango, Calderoli accusato di diffamazione. Gli atti al Senato

L'ex ministro del Pd non era presente in aula. Calderoli pronunciò quelle parola nel corso di un comizio leghista a Treviglio. La difesa ha sollevato la questione dell'esercizio di critica della politica, sancito dall'articolo 68 della Costituzione. Non essendo chiaro se le parole di Calderoli siano riconducibili o meno all'esercizio di critica, gli atti sono stati inviati al Senato, che dovrà pronunciarsi entro 90 giorni

Roberto Calderoli (LaPresse)

Roberto Calderoli (LaPresse)

Bergamo, 30 settembre 2014 - Gli atti relativi al processo penale a carico del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, accusato di diffamazione per aver paragonato l'ex ministro dell'Integrazione Cécilie Kyenge a un orango, saranno inviati al Senato. E' quanto è stato stabilito oggi pomeriggio  nel corso dell'udienza in Tribunale a Bergamo. 

 L'ex ministro del Pd non era presente in aula. Calderoli pronunciò quelle parola nel corso di un comizio leghista a Treviglio. L'esponente del Carroccio, travolto da un polverone nazionale, si era scusato con l'ex ministro, che aveva rinunciato alla querela. L'inchiesta era stata però aperta lo stesso d'ufficio per l'aggravante della discriminazione razziale.

Come riportato dall'Ansa, oggi la difesa ha sollevato la questione dell'esercizio di critica della politica, sancito dall'articolo 68 della Costituzione. Non essendo chiaro se le parole di Calderoli siano riconducibili o meno all'esercizio di critica, gli atti sono stati inviati al Senato, che dovrà pronunciarsi entro 90 giorni. Il processo è stato aggiornato al 13 gennaio 2015.