Killer e vittima amici da 10 anni. Il movente: la casa contesa

Oggi l’autopsia sull’indiano ucciso a Brescia dall’ex carabiniere con un colpo a bruciapelo

Killer e vittima amici da 10 anni. Il movente: la casa contesa

Killer e vittima amici da 10 anni. Il movente: la casa contesa

Sarà svolta oggi l’autopsia sul corpo di Satpal Singh, il muratore indiano 54enne, padre di due figli, ucciso sabato scorso da un colpo di pistola sparato a bruciapelo dall’ex sottoufficiale dei carabinieri Giuseppe Valetti, 78 anni, che ha poi tentato di farla finita usando la stessa arma contro di sé. Al centro del dramma, hanno ricostruito gli agenti della Mobile e il pm di turno Francesco Carlo Milanesi, c’era una casa contesa in via Corsica, la miccia dell’esplosione della violenza. Stando alla ricostruzione finora definita da inquirenti e investigatori, tra l’anziano e la famiglia della vittima, in Italia da tempo, c’era una conoscenza che durava da almeno una decina di anni. Il figlio maggiore di Singh, 28 anni – il fratello ha un anno in meno – si era prestato a fare da tuttofare, da badante a giardiniere, a Valetti, non sposato e senza figli. L’ex maresciallo fino a un paio di mesi fa dimorava in quella casa di via Corsica che sembra aver ereditato nel 2020 dal fratello deceduto di Covid e che a un certo punto ha venduto proprio al suo badante".

Quell’appartamento però, in virtù dei rapporti cordiali intessuti in anni di frequentazione, era rimasto nella disponibilità del 78enne sebbene un regolare contratto di vendita attestasse il passaggio di proprietà. Un paio di mesi fa tuttavia il nuovo proprietario lo avrebbe messo alla porta per prenderne possesso. Da quel momento Valetti l’avrebbe giurata agli ex amici. "Ci minacciava, sosteneva che mio fratello gli dovesse dei soldi ma non è per niente vero, quella casa è stata pagata con un mutuo", ha riferito il figlio minore della vittima.

Quel che è certo è che sabato l’anziano è partito dalla sua nuova residenza di Rodengo Saiano in auto, in tasca la Beretta 7.65. Si è recato in via Codignole, dove viveva Satpal Singh. Alle 18 ha suonato e si è fatto aprire, e appena questi è uscito nell’androne ha fatto fuoco. Un paio di volte, mirando al petto, con un colpo andato a segno. Sconvolti, la moglie e il figlio maggiore del 54enne l’hanno caricato in macchina per portarlo in ospedale. Ma l’uomo è morto prima. Nel frattempo l’ex maresciallo è risalito sulla propria Panda, si è avviato verso la casa di via Corsica e si è sparato in bocca. Adesso è in coma.

Beatrice Raspa