REDAZIONE BERGAMO

Italcementi a Calusco d'Adda, inquietante nube tossica minaccia la Valle dell'Adda

Ambientalisti e sindaci si mobilitano contro l'aumento della produzione di Italcementi a Calusco d'Adda che potrebbe far aumentare la nube tossica che ogni giorno si leva dal camino dello stabilimento. Assemblee pubbliche per discutere del rischio per la salute.

Italcementi a Calusco d'Adda, inquietante nube tossica minaccia la Valle dell'Adda

Un’inquietante nube si leva ogni giorno dal camino dell’immenso forno inceneritore dello stabilimento di Italcementi a Calusco d’Adda. Quella nube, dal colore bianco come il vapore ma potenzialmente tossica, potrebbe presto diventare ancora più plumbea e magari pericolosa, poiché i vertici del colosso del calcestruzzo hanno chiesto di poter bruciare fino a 110mila tonnellate all’anno di combustibili solidi secondari, per poter aumentare la produzione e alimentare i loro impianti. L’autorizzazione non è stata ancora rilasciata, ma dalla Provincia di Bergamo l’istanza è stata già giudicata ambientalmente compatibile, nonostante le decine di migliaia di persone che abitano e lavorano nelle vicinanze e nonostante lo stabilimento si trovi ai margini della Valle dell’Adda.

Gli ambientalisti delle associazioni che aderiscono a Rete Rifiuti Zero Lombardia e i sindaci di Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Merate, Verderio, Solza, Cornate d’Adda e Sotto il Monte però non ci stanno e chiamano a raccolta i cittadini.

"Nei mesi che ci separano dalla decisione, le convergenze che avevamo favorevolmente osservato tra noi e gli amministratori locali, eccetto di Calusco, hanno prodotto importanti sviluppi grazie alla scelta di assumere un consulente di chiara e comprovata competenza in ambito epidemiologico", annunciano da Rete Rifiuti Zero. Mancherebbe infatti nell’iter autorizzativo una rigorosa indagine epidemiologica che certifichi quali siano le conseguenze attuali e future sulla salute delle persone.

"Occorre sapere – insistono ambientalisti e amministratori locali – a quali sostanze disperse nell’aria scientificamente ritenute ad alto e altissimo rischio di cancerogenicità siamo esposti". Intanto ambientalisti e sindaci hanno promosso due assemblee pubbliche per fare il punto della situazione: la prima domani a Merate, l’altra giovedì prossimo a Sotto il Monte. Daniele De Salvo