Inchiesta Covid a Bergamo, arrivano gli ispettori in procura. Ipotesi fuga di notizie

Il procuratore Antonio Chiappani rischia il procedimento disciplinare

Il procuratore di Bergamo, Antonio Chiappani

Il procuratore di Bergamo, Antonio Chiappani

Bergamo – La vicenda dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla gestione dei primi giorni della pandemia in Val Seriana si arricchisce di una nuova puntata: gli ispettori del ministero della Giustizia stanno acquisendo carte e documenti per "verificare se sia configurabile nei confronti del procuratore di Bergamo (Antonio Chiappani, ndr) l'illecito disciplinare''. Sotto la lente degli ispettori di via Arenula ci sono la fuga di notizie e le presunte “numerose interviste” rilasciate – a fine indagine – da Chiappani e dal suo consulente, il microbiologo Andrea Crisanti, in merito all'inchiesta sulla gestione del Covid in Val Seriana. Inchiesta che vede tra gli indagati dei nomi illustri: dall'ex premier Giuseppe Conte, all'ex ministro della Salute Roberto Speranza fino al governatore della Lombardia Attilio Fontana e all'ex assessore al Welfare Giulio Gallera.

La notizia dell'invio degli ispettori è stata data dal sottosegretario in quota alla Lega Andrea Ostellari, durante il question time in commissione Giustizia alla Camera, rispondendo all'interrogazione presentata dal responsabile Giustizia di Azione-Italia Viva, Enrico Costa. “Il ministero - è la replica - sta effettuando tramite l'acquisizione degli atti gli opportuni approfondimenti istruttori anche di natura ispettiva al fine di verificare se sia configurabile nei confronti del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo l'illecito disciplinare” relativo alla divulgazione delle notizie dell'inchiesta.

Al numero uno della procura orobica Antonio Chiappani, Costa imputa di aver rilasciato ''numerose interviste'' sull'inchiesta legata al Covid, non ricorrendo a conferenze stampa e con affermazioni sull'attività giudiziaria dell'ufficio oltre che stoccate alla politica con affermazioni come ''I tempi sono stati lunghi, ma sempre meno di quelli della politica'' o ''In tre anni non sono riusciti nemmeno a creare una commissione d'inchiesta''.

Il deputato di Azione-Italia Viva sottolinea anche che la fuga di notizie relative agli atti giudiziari pubblicati sulla stampa prima che gli indagati ne avessero a conoscenza. Per questo il parlamentare aveva chiesto al governo se non ritenesse che “quanto avvenuto sia consentito dalle disposizioni di legge che disciplinano la comunicazione giudiziaria e tutelano la presunzione di innocenza” in base alla Legge Cartabia, “e se intenda svolgere gli opportuni approfondimenti in merito”. Tuttavia Ostellari su questo punto ha precisato che le dichiarazioni del procuratore di Bergamo sono intervenute dopo la chiusura indagine, ''ossia in un momento in cui gli stessi atti erano da considerarsi pubblici, a prescindere dalla circostanza formale del perfezionamento delle notificazioni''

Il procuratore Chiappani ha scoperto dell’arrivo degli ispettori proprio mentre a Bergamo teneva un corso proprio sulla riforma Cartabia. Nessun commento da parte del magistrato, che rischia un procedimento disciplinare.