
di Francesco Donadoni
Anni fa segnalò suo figlio a una società dilettantistica. Era convinto che avrebbe fatto carriera nel calcio. E infatti Marco Sportiello, portiere di ruolo, è attualmente giocatore dell’Atalanta. La carriera intrapresa dal figlio in un certo senso è stato il suo lasciapassare per compiere una marea di truffe e raggiri. E quando non usava il nome del figlio, si spacciava per dirigente dell’Enel, uomo d’affari, dirigente: ogni volta una veste nuova pur raggiungere il suo obiettivo. E proprio di truffa aggravata deve rispondere Antonio Sportiello, 61 anni, papà del giocatore dell’Atalanta (tra padre e figlio i rapporti sono finiti da tempo), a processo al tribunale di Bergamo. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna a un anno e sei mesi. La difesa, avvocato Barcellini, parlerà il 18 febbraio. Le parti civili, rappresentate dagli avvocati Ceci e Gozo hanno chiesto per i loro assistiti 150mila euro di provvisionale, oltre al risarcimento di 372mila euro e 6 mila euro oltre al danno patrimoniale. Per Sportiello senior la truffa con il tempo era diventato il suo "modus operandi". Molte delle sue vittime, alla lunga, hanno rimesso la querela. Ne sono restare alcune per le quali ora l’imputato deve rispondere. Come il raggiro ai danni dei titolari di un ristorante in città, dove spendendo il nome del figlio aveva aperto un conto da 950 euro (che poi avrebbe voluto saldare con un assegno rubato a una sua vittima). Senza parlare degli investimenti per 372 mila euro dopo aver convito una 60enne che aveva posto fiducia in lui. Una conoscenza nata occasionalmente nel 2014, grazie a un amico comune. Alla signora, dal dicembre del 2014 al 2015, periodo della loro frequentazione, Sportiello senior ha proposto l’acquisto di case (che la donna non ha mai visto) terreni, un B&B, garage. Senza parlare dell’acquisto di un terreno a Malindi. E poi c’è il capitolo immobiliare Già perché l’imputato, grazie anche a un suo "socio" in affari, aveva convinto la titolare di un negozio di mobili ad arredare il suo appartamento per 15mila euro. Peccato che poi abbia pagato con assegni che non erano coperti.
A una cittadina straniera, nel 2012 in cambio di 700 e poi mille euro aveva promesso di farle avere un permesso di soggiorno, di cui l’imputato non si è mai interessato. Anche Striscia la Notizia aveva puntato i riflettori su strani eventi di beneficenza promossi da Antonio Sportiello, all’epoca referente del Milan club Gennaro Gattuso di Muggiò. Poi un tourbillon di diffide e denunce. A partire dalla Fondazione Simoncelli a cui Sportiello aveva dedicato il primo memorial di calcio giovanile svolto a Muggiò nel 2012, vicende per cui ha già pagato il suo debito con la giustizia.