
Qualcuno si è già ammalato, soprattutto tra i più piccoli. Altri vanno a fare il pieno d’acqua alla fontanella pubblica del vicino parco per mantenere un livello di igiene decente. Intanto però nel condominio di via Milano 148, dove da martedì sera è stata staccata l’acqua, si sta anche alzando il livello di tensione con la caccia al moroso, tanto da costringere le forze dell’ordine a intervenire perché qualcuno ha iniziato a bussare alle porte, con una bottiglia rotta in mano, chiedendo di vedere le bollette per stanare chi non paga. La vicenda è stata resa nota dalla maggioranza delle 17 famiglie che abitano in questo palazzo dove l’acqua è stata già staccata tre volte negli ultimi anni. Al loro fianco l’associazione Via Milano 59, che già lo scorso anno aveva portato alla luce il caso.
Alla fine si era arrivati a un accordo per sanare la morosità pregressa. Stavolta però non c’entra soltanto la morosità (sarebbero due i nuclei con debiti storici), ma a monte ci sarebbe la mancata consegna delle bollette per due anni da parte dell’amministratore di condominio che, all’associazione Via Milano 59, avrebbe detto che si è dimesso.
"Noi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione di dimissioni – racconta Silvia, un’inquilina – Io lo scorso anno avevo pagato un anticipo rispetto al consuntivo mandato dall’amministratore, più mille euro di cauzione ulteriore, cifra che mi metterebbe a credito. Invece sono anch’io senz’acqua e senza riscaldamento. Di giorno riesco a lavarmi al lavoro, altrimenti usiamo i pentolini. Non paghiamo le bollette? Per forza, l’amministratore non ce le manda".
Se non si arriverà a una soluzione, stavolta si potrebbe ricorrere alle vie legali mentre l’associazione Via Milano 59 si è già detta pronta a supportare gli inquilini con ulteriori iniziative pubbliche, sottolineando che prima di arrivare al distacco delle utenze, soprattutto col sopraggiungere dell’inverno, bisognerebbe almeno cercare di trovare altre soluzioni.
Federica Pacella