Caso Monella, la richiesta di grazia sul tavolo del ministro della Giustizia

Una delegazione della Lega Nord visita in carcere a Bergamo l'imprenditore condannato

Antonio Monella, imprenditore di Arzago d’Adda (DePascale)

Antonio Monella, imprenditore di Arzago d’Adda (DePascale)

Bergamo, 25 ottobre 2014 - «La domanda di grazia per Antonio Monella da ieri è sul tavolo del ministro della Giustizia, Orlando. È un passo importante, senza ombra di dubbio. Noi tutti ora auspichiamo che a breve anche il presidente della Repubblica possa prendere visione e poi decidere. Nel frattempo continueremo questa battaglia in solidarietà di Antonio Monella».

Lo ha reso noto l’onorevole Cristian Invernizzi che ieri, assieme ad aluni consiglieri regionali della Lega Nord, è stato nel carcere di Bergamo per far visita all’imprenditore edile di Arzago d’Adda. Monella è rinchiuso in cella dall’8 settembre, in quanto deve scontare una pena definitiva a 6 anni e 2 mesi per aver ucciso, nella notte tra il 5 e il 6 settembre del 2006, un giovane ladro albanese che gli stava rubando il Suv parcheggiato nel cortile di casa. Dopo la condanna, Monella si è presentato spontaneamente in via Gleno accompagnato dal figlio maggiore Alberto, di 26 anni e dall’avvocato Enrico Mastropietro (nel collegio di difesa c’è anche l’avvocato Andrea Pezzotta).

Ma come sta Monella? «Ci è parso una persona forte - risponde Stucchi -. Pensa alla famiglia, alla moglie e ai figli, al lavoro, alla sua impresa. E spera in cuor suo che gli venga concessa la grazia, e di poter essere di nuovo a casa entro Natale». Oltre all’onorevole Invernizzi, la delegazione che ieri è entrata in carcere era composta dal capogruppo regionale Massimiliano Romeo, dai consiglieri Silvana Saita, Roberto Anelli, Federico Lena, Fabio Rolfi, Donatella Martinazzoli e dall’assessore regionale allAambiente, Claudia Terzi, oltre che da Lara Magoni, della Lista Maroni.

La delegazione ha parlato con Monella per oltre un’ora e mezza. «Si è trattato di un gesto di vicinanza e solidarietà — hanno affermato i politici — nei confronti di una persona che si trova in carcere ingiustamente». Per i rappresentanti del Carroccio le istituzioni si devono schierare «dalla parte dei cittadini che subiscono un'aggressione e non dalla parte dei ladri». Coerentemente con questa posizione, è stato presentato in Regione un progetto di legge per istituire un fondo per il patrocinio gratuito a favore di quelle persone rimaste coinvolte in procedimenti penali per eccesso di legittima difesa.