di Beatrice Raspa Venticinque anni di carcere in sei. Erano accusati di aver fatto parte di un’associazione a delinquere che tra il 2019 e il 2020 aveva imperversato tra Brescia provincia seminndo il panico con rapine ed estorsioni ai danni di minorenni, oltre a spacciare hascisc e marijuana. Si parla della cosiddetta “Gang 88”, come i componenti della banda si erano battezzati. Nelle scorse ore al termine del processo in abbreviato sono state inflitte sei condanne pesanti a carico di altrettanti giovani, tutti ventenni (cinque africani e un italiano). Quattro anni e nove mesi sono stati inflitti al presunto capo, Assane Bara, tre anni e dieci mesi a Ismail Aloui, tre anni, due mesi e 20 giorni a Omar Dorhi, tre anni e due mesi a Simone Martello, cinque anni e venti giorni a Amidou Niaone, e cinque anni a Bilel Salah. Il giudice ha anche disposto l’immediata espulsione degli stranieri. Il gruppo stando all’accusa - il pm titolare dell’indagine era Erica Battaglia - avrebbe generato un clima di intimidazione organizzando raid punitivi nei pressi di scuole, fermate del bus, discoteche. Tra i numerosi episodio contestati - cinquanta le imputazioni, nove le parti offese - l’assalto a un negoziante preso a bastonate per sottrargli l’incasso e l’irruzione a una festa in casa per Halloween durate la quale furono sottratti alcolci e catenine. La gang è imputata anche di spaccio e di recupero crediti violenti. L’inchiesta, condotta dai carabinieri della compagnia di Gardone Valtrompia, era sfociata nell’esecuzione di 19 misure cautelari (4 a carico di minorenni). I sei ragazzi detenuti avevano scelto di affrontare il processo con rito alternativo, gli altri invece sono andati a dibattimento. Per il gip che firmò l’ordinanza con le misure cautelari, la gang "aveva un elevato grado di aggressività e violenza spesso gratuita".