FRANCESCO SARUBBI
Cronaca

Ferito nell’attentato di Tel Aviv Nicoli pronto a tornare in Italia

Ha lasciato l’ospedale Ichilov il bergamasco scampato per miracolo all’investimento del terrorista. Ultimate le pratiche all’ambasciata, dovrebbe partire oggi: "Sta meglio, servirà tempo per metabolizzare".

Ferito nell’attentato di Tel Aviv  Nicoli pronto a tornare in Italia

Ferito nell’attentato di Tel Aviv Nicoli pronto a tornare in Italia

di Francesco Sarubbi

Torna a casa. Ha lasciato l’ospedale Ichilov di Tel Aviv Roberto Nicoli, l’altro italiano che è stato ferito nell’attentato terroristico di venerdì sera sul lungomare della città, in cui è rimasto ucciso l’avvocato romano Alessandro Parini. Oggi, terminate le pratiche all’ambasciata, potrebbe rientrare in Italia.

Nicoli, 39 anni, originario di Gandino (Val Seriana), residente a Bergamo, una laurea triennale in mediazione linguistica all’Università di Milano, un dottorato di ricerca in germanista a Pavia e una laurea specialistica in traduzione a Bologna, è stato docente a contratto all’Università di Bergamo e alla Scienza e Vita San Raffaele di Milano. Da 15 anni lavora come interprete per un’azienda svizzera.

Nicoli si è definito "un miracolato". "Stavo passeggiando e all’improvviso ho visto un’auto bianca (una Kia) che veniva proprio verso di me, volutamente. Mi ha preso in pieno" aveva raccontato subito dopo l’attentato, nel letto d’ospedale. Il giorno dopo era stato operato al femore, lunedì al naso per una frattura. Ma quando è stato urtato e scagliato a terra dall’auto dell’attentatore, ha riportato ferite alla testa, al viso, alla schiena e alla parte superiore di un gluteo.

Nicoli era arrivato a Tel Aviv mercoledì scorso per una vacanza. Venerdì sera l’attentato. È l’ora di cena. A un certo punto l’auto bianca balza sul marciapiede, corre lungo la zona riservata alle bici e ai monopattini. Si ribalta sull’erba, il terrorista esce dal veicolo e viene ucciso dai poliziotti. Nicoli, dal letto dell’ ospedale, in un’intervista, ha ripercorso i terribili momenti di quella sera. "Stavo passeggiando e all’improvviso ho visto una macchina bianca sfrecciare, veniva proprio verso di me, volutamente. Mi ha preso in pieno. Non ho avuto il tempo di reagire, non ho potuto fare nulla".

Oltre a lui era rimasto ferito un altro italiano e quattro turisti di nazionalità inglese. Ha aggiunto Nicoli, ricordando quei momenti, che non ha avuto il tempo di pensare, avvertiva un dolore fortissimo alla gamba. Gli amici che erano con lui si sono subito avvicinati per aiutarlo. C’era sangue ovunque, un gran spavento. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i soccorsi, ma tutt’attorno era caos e un fuggi fuggi generale. Appresa la notizia, il fratello Giovanni è partito per Tel Aviv per assistere Roberto in ospedale, dove gli sono arrivati messaggi anche da sconosciuti. "Ora ci vorrà tempo per metabolizzare l’accaduto".