Bergamo, Far West e coltelli a ridosso della stazione

Denunciato ventenne gambiano. Urlando mostrava una lama lunga quaranta centimetri

La volante della questura

La volante della questura

Bergamo - L’omicidio di via Novelli, dove Marwen Tayari, tunisino di 34 anni, è stato ucciso con almeno sei coltellate da Alessandro Patelli, 19 anni, in carcere per omicidio volontario aggravato da futili motivi, è la punta dell’iceberg. Tant’è che il giorno dopo l’accaduto si è riunito in prefettura il comitato per l’ordine e la sicurezza. Obiettivo: delineare nuove strategie di gestione della stazione, dove l’attenzione è massima e gli interventi delle forze dell’ordine saranno diversificati.

Sono trascorsi pochi giorni dal delitto, ma la zona della stazione è tornata di nuovo alla ribalta delle cronache. Grazie alla segnalazione di una cittadina, ieri mattina una volante della questura è intervenuta in via Bonomelli. Poco prima era stato segnalato un 23enne che, camminando sul marciapiede verso piazzale Marconi, mostrava un coltello, di 40 centimetri, ad un gruppo di stranieri dall’altra parte della strada, urlando alcune parole prima di allontanarsi verso la stazione.

Dalle prime descrizioni raccolte, l’equipaggio ha individuato una persona che corrispondeva a quella segnalata, procedendo immediatamente al controllo. Si tratta di S. M., 23 anni, nato in Gambia: durante la perquisizione gli agenti hanno trovato il coltello infilato a lato degli slip, lungo il fianco. È stato accompagnato in questura e denunciato per minacce aggravate e porto abusivo di coltello. Dalla questura hanno sottolineato come "la preziosa collaborazione dei cittadini, a cui va il nostro ringraziamento, abbia permesso un intervento tempestivo e risolutivo delle pattuglie presenti in zona, che hanno bloccato l’uomo attuando un’efficace opera di prevenzione".