FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Daspo violato e fumogeni tirati. Quella partita Atalanta-Ajax: il Bocia assolto dalle accuse

Le contestazioni nel 2020, Galimberti riconosciuto in video dalla Digos. La difesa: non era lui

Claudio “Bocia“ Galimberti 51 anni non poteva andare allo stadio a causa di un Daspo

Claudio “Bocia“ Galimberti 51 anni non poteva andare allo stadio a causa di un Daspo

Secondo l’accusa Claudio “Bocia“ Galimberti, 51 anni, storico capo ultrà, il 27 ottobre del 2020, in occasione di Atalanta-Ajax, prima gara di Champions League, nonostante il Daspo si sarebbe trovato dalle parti dello stadio Gewiss, partita disputata senza pubblico a causa delle restrizioni per la pandemia. Oltre al fatto di essersi trovato dove non avrebbe dovuto, era imputato del lancio di oggetti pericolosi atti a offendere. Ieri la sentenza pronunciata dal giudice Donatella Nava che ha assolto Galimberti, perché il fatto non sussiste, per insufficienza di prove. Il pm aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi. In occasione di quella partita, i tifosi nerazzurri avevano organizzato una fiaccolata per accompagnare la squadra in prossimità dello stadio. E per gli inquirenti a quella manifestazione partecipò Galimberti.

Guardando i video gli uomini della Digos l’avevano riconosciuto e visto lanciare una torcia che ha sfiorato un passante in bici, tra viale Giulio Cesare e piazzale Oberdan. Inoltre i tabulati telefonici avevano confermato la sua presenza nei luoghi che gli erano vietati. Il difensore del Bocia, contestando i video, aveva ottenuto un rinvio, per approfondire una recente novità relativa al Daspo: per quale ragione non gli era stata notificata una sentenza del Consiglio di Stato che annullava quella del Tar, a cui i difensori si erano appellati per l’annullamento del Daspo. Lo ottennero e quindi Galimberti non avrebbe violato nulla. Ma il ministero si era rivolto al Consiglio di Stato contro quanto stabilito dal Tar e ottenne l’annullamento della sentenza: il provvedimento quindi quella sera era attivo.