REDAZIONE BERGAMO

"Dalla politica solo promesse" Sit-in di protesta degli agenti

"Dalla politica solo promesse" Sit-in di protesta degli agenti

L’ultimo episodio è solo di domenica sera, quando alcuni agenti della Polizia penitenziaria sono stati minacciati da un detenuto con un oggetto metallico, autorizzato, utilizzato come a mo’ di coltello. Un’aggressione che si aggiunge ai molteplici eventi critici che, insieme a problemi organizzativi, sovraffollamento, relazioni sindacali “ingolfate”, hanno portato l’Unione sindacati Polizia penitenziaria (Uspp) Lombardia e la Polizia penitenziaria a manifestare ieri davanti al “Nerio Fischione” (già Canton Mombello), con un sit-in ad oltranza (proseguirà anche oggi) annunciato nei giorni scorsi in una lettera al Dipartimento amministrazione penitenziaria di Roma, al Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria di Milano ed alla Direzione della casa circondariale di Brescia. "Canton Mombello è ormai chiamato il Vietnam in Lombardia – ricorda il segretario regionale Uspp Gian Luigi Madonia - Eppure la Polizia penitenziaria di Brescia non chiede nulla di straordinario, solo una normale condizione lavorativa, in un clima di rispetto e di maggiore considerazione di chi tutti i giorni serve la Stato, in un ruolo istituzionale che troppo spesso viene dimenticato da chi ha la responsabilità di governarlo e tutelarlo".

Troppe le aggressioni ai danni della Polizia penitenziaria, in un clima caratterizzato dal cronico sovraffollamento e dalla carenza di ispettori (dovrebbero essercene 25, ce ne sono 4) e di figure apicali. "Brescia è definito il “Vietnam”. La popolazione non è più gestibile, non esistono più regole. I colleghi vanno a lavorare con paure che non attengono ad un normale luogo di lavoro. La politica è in ritardo nel concretizzare ciò che ha promesso – conclude Madonia - si dichiara vicino alle forze dell’ordine, ma non vediamo effetti".