Dà in escandescenze con la madre. Finisce ai domiciliari per spaccio

Verdello, ventiseienne: la paga da idraulico non mi basta

L’odore inconfondibile ha condotto i carabinieri di Verdello al nascondiglio. Erano intervenuti per una lite in famiglia, alla fine sono tornati in caserma con un chilo e mezzo di hascisc sequestrato e un giovane idraulico in stato di arresto, accusato di arrotondare il suo lavoro con lo spaccio. Ora, è agli arresti domiciliari. I fatti. Le pattuglie vengono allertate venerdì nel pomeriggio: sono le 16.30. Al telefono una voce preoccupata per le urla che provenivano nella casa di Mozzanica, dove il ventiseienne, E.D., vive con la madre. Quando i militari sono intervenuti, il giovane era uscito. Raccolta la deposizione della madre che accusava il figlio di avere anche danneggiato alcuni mobili e il suo telefonino (non violenze fisiche) i carabinieri hanno avvertito un odore sospetto nella camera da letto del giovane. Fatta una veloce perquisizione hanno scoperto, nascosti sotto alcuni vestiti nell’armadio, 12 panetti e mezzo da 100 grammi l’uno di hashish. Oltre alla droga, c’erano due bilancini e materiale per il confezionamento. Verso l’ora di cena l’idraulico è rincasato ed è scattato l’arresto. Davanti al giudice Longobardi, si è limitato a spiegare che ha un lavoro fisso per una ditta, con uno stipendio tra i 2mila e i 2. 500 euro netti al mese, che fuma hashish quasi tutti i giorni e che ha un precedente penale per il danneggiamento di un’auto. L’accusa ha chiesto la convalida e il carcere, mentre l’avvocato d’ufficio si è rimesso sulla convalida e chiesto, in prima istanza, la liberazione e, in subordine, una misura meno afflittiva. Il giudice ha deciso per i domiciliari. F.D.