Crisi Maier, vigilantes tra i reparti

Verdellino, l’amara sorpresa dei lavoratori dopo lo sciopero: "Lesa la nostra dignità, l’azienda ci ripensi"

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di Michele Andreucci

Nuova doccia fredda per i 92 dipendenti della Maier Cromoplastica di Verdellino-Zingonia, azienda specializzata nelle cromature nel settore automotive. Dopo che settimana scorsa la proprietà ha comunicato la chiusura, attraverso liquidazione volontaria, dell’attività del sito industriale che era stato acquistato solo una decina di anni fa dal Gruppo spagnolo Maier, ieri i lavoratori, tornati al lavoro con turni a scacchiera, garantendo così solo 24 ore a settimana al fine di non rimetterci troppo dal punto di vista contributivo, hanno trovato un’altra amara sorpresa all’interno dell’azienda: un nutrito gruppo di vigilantes che si aggirava tra i reparti. Probabilmente arrivato nella notte. Immediata la reazione delle Rsu e dei rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl che da tempo stanno seguendo la crisi in atto, precipitata dopo che l’azienda ha manifestato l’intenzione di mettere in liquidazione la società e annunciato la nomina dei liquidatori. "Non siamo assolutamente d’accordo su questa scelta da parte dell’azienda –scrivono i sindacati –. Scelta che, a nostro giudizio, non solo è inutile, ma lede ulteriormente la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che in queste lunghe giornate di sciopero e di presidio hanno tenuto un comportamento civile e pacifico. Questa azione dimostra ancora una volta come la proprietà non abbia fiducia nei propri dipendenti, mentre proprio questi ultimi avrebbero tutte le ragioni di dubitare dell’azienda e della sua buona fede". I sindacalisti rincarano la dose: "Oltretutto questa azione contrasta con quanto previsto dallo Statuto dei lavoratori sia per la presenza in sè del personale di guardia, sia perché la scelta non è stata preventivamente comunicata ai dipendenti e alle rappresentanze sindacali. Chiediamo quindi che l’azienda modifichi il suo atteggiamento, riportando il personale di guardia alle sue normali attività".

In sciopero e presidio permanente davanti ai cancelli dello stabilimento dal 23 giugno scorso, i lavoratori e le lavoratrici della Maier di Verdellino hanno ripreso ieri mattina l’attività lavorativa in attesa di essere convocati dai liquidatori. La protesta prosegue comunque con scioperi a scacchiera e un presidio nelle ore di chiusura dell’azienda. "Mi aspettavo la decisione dell’azienda di chiudere, ma di certo non credevo che arrivassero ad utilizzare delle guardie giurate per controllare i reparti – accusa una dipendente –. La considero un’iniziativa totalmente sbagliata, che mortifica noi dipendenti e che non fa certamente onore all’azienda. Non si era mai vista una cosa del genere. Sono profondamente delusa e arrabbiata".