Coronavirus, il sindaco di Nembro: "La mancata zona rossa? Non è stato ascoltato l'Iss"

Il primo cittadino Claudio Cancelli: "La decisione doveva essere di Governo e Regione"

Operatori sanitari al lavoro a Nembro (Ansa)

Operatori sanitari al lavoro a Nembro (Ansa)

Bergamo, 27 marzo 2020 - "La decisione doveva essere di Governo e Regione. Dovevano dare maggior peso alle valutazioni tecniche-epidemiologiche dell'Iss  (Istituto Superiore di Sanità) che dicevano che era opportuno fare anche qui una zona rossa. Dovevano prendersi la responsabilità. Invece hanno continuato a rimandare e ritardare e intanto il contagio si allargava a tutta l'area. Alla fine hanno adottato misure restrittive per tutta la Lombardia". E' il rammarico di Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, uno dei paesi della Bergamasca più colpiti dal Coronavirus sulla mancata istituzione della seconda zona rossa lombarda.

Il primo cittadino, ritenendo che tra i fattori della mancata istituzione della seconda zona rossa della Lombardia che avrebbe riguardato anche Alzano Lombardo, ci sia stato quello di non aver dato il peso giusto alle indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità da parte di Governo e Regione, precisa che "non vuole assolutamente sollevare polemiche, perchè non è il momento". "Credo anche - aggiunge - che gli industriali hanno rappresentato quelle che erano le loro preoccupazioni sul piano dell'andamento produttivo. Qui ci sono tante aziende manifatturiere - continua - che hanno la maggior parte del loro fatturato con l'estero". In più ha giocato anche il fattore che nella Bergamasca chiamano la «città lineare". "A differenza di Codogno e del Lodigiano, qui, se si parte da Bergamo e si risale la Val Seriana, i paesi sono vicini", si susseguono l'un l'altro "senza soluzione di continuità. E questo complica la gestione di una zona rossa" e dell'epidemia.

"Dopo di che io ho sempre detto che chi doveva decidere erano Governo e Regione Lombardia". Il sindaco, a proposito dei dati dell'epidemia, spiega che "ieri i positivi ufficiali erano 200, ma questo numero va almeno moltiplicato per 12", per avere il quadro reale. "A Nembro, dalle nostre analisi statistiche - prosegue - risulta che i morti per Covid-19 sono 4 volte in più rispetto a quelli ufficiali". Insomma, "la situazione è davvero drammatica".

Riguardo gli insulti comparsi sul municipio in cui si prendono di mira politici e calciatori a cui viene fatto il tampone mentre non verrebbe riservato lo stesso trattamento alla gente comune, il sindaco ha inviato una lettera ai suoi cittadini: "Gli episodi inqualificabili in questi due-tre giorni. Scritte squallide in vari punti del paese, anche sul nostro municipio che oltre a essere un edificio storico rappresenta idealmente la casa di tutti i cittadini. Tutto ciò comporta nostro malgrado ore di lavoro dei nostri operai per la pulizia a scapito di altre attività. Speriamo di riuscire a individuare i colpevoli". "Nembro, la nostra comunità, già ferita dalla emergenza attuale, non meritava di essere colpita ulteriormente da persone prive di rispetto per gli altri. Noi comunque guardiamo avanti, agli aspetti positivi che sono emersi in questo periodo difficile, alla solidarietà tra di noi, ai volontari, agli uomini e alle donne di buona volontà che si sono messi in gioco personalmente". "Guardiamo alla nostra coscienza e al desiderio ogni giorno di impegnarci al massimo per sostenere chi soffre e chi ha bisogno", conclude il primo cittadino Cancelli che era risultato positivo al coronavirus e che ora sta bene.