Compagnia delle Opere, il pm: "Condannate gli ex vertici"

Il pubblico ministero chiede 2 anni e 4 mesi per Breno e Brambilla accusati di millantato credito

Rossano Breno

Rossano Breno

Bergamo, 6 ottobre 2017 - Due anni e quattro mesi di reclusione per millantato credito. È la condanna chiesta con il rito abbreviato (sconto di un terzo sulla pena finale) dal pubblico ministero Giancarlo Mancusi nei confronti dell’ex presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, Rossano Breno, e del suo ex vice Luigi Brambilla (entrambi hanno lasciato gli incarichi nella Cdo), imputati nell’ambito della vicenda della discarica di amianto di Cappella Cantone, caso scoppiato nel 2011, quando l’imprenditore di Grumello del Monte, Pierluca Locatelli, era stato accusato di aver versato mazzette all’ex consigliere regionale Franco Nicoli Cristiani per la costruzione della discarica.

Locatelli a Milano è stato condannato a due anni, insieme alla moglie e a due ex soci, mentre sono stati prosciolti l’ex governatore Roberto Formigoni e il suo assessore all’Ambiente, Marcello Raimondi. Sulla tranche dell’inchiesta legata al giro di denaro nella Compagnia delle Opere, invece, il giudice milanese si era dichiarato incompatibile e il fascicolo, tre anni fa, era stato trasferito alla Procura di Bergamo, che era stata chiamata a rivalutare le posizioni di Raimondi e Formigoni, da una parte, e di Breno e Brambilla dall’altra. Per i primi, ad aprile 2016, il gup Tino Palestra aveva archiviato la posizione. Breno e Brambilla, invece, erano passati da presunti corruttori (nel vecchio scenario milanese) a presunti millantatori. In particolare, per il pm Giancarlo Mancusi, Breno millantò conoscenze in Regione Lombardia per spingere Locatelli a pagare. Secondo le accuse, ad agosto 2010, Locatelli avrebbe versato una prima tranche di 200mila euro, attraverso fatture per operazioni inesistenti emesse dal suo consulente David Oldrati alla Custodia srl di Guglielmo Alessio, società della quale Brambilla era procuratore.

Altri 200mila euro sarebbero stati sollecitati da Breno e Brambilla nel settembre 2011, quando Locatelli aveva ottenuto il suo obiettivo: farsi firmare dalla Regione l’autorizzazione integrata ambientale necessaria per il progetto sulla discarica. Breno e Brambilla respingono le accuse. A Milano avevano prodotto una memoria in cui avevano chiarito tutti i nessi societari, fattura per fattura, movimento per movimento. La sentenza del gup di Bergamo Marina Cavalleri è attesa per il prossimo 14 febbraio.