
C’è scappato il morto Ennesimo annegato nonostante i divieti E nessuno ferma i tuffi
di Roberto Canali
Sul Lario dei vip dove è praticamente impossibile trovare una camera libera nei resort di lusso, come negli appartamenti o nei B&b, fino alla fine di agosto capita di morire annegati a vent’anni appena compiuti in un tratto di lago non balneabile di fronte a centinaia di turisti che prendono il sole su una spiaggia abusiva. È morto così Ali Mohammed Shebl Ahmed Elnhrawy, un ventenne di origine egiziana residente nella periferia Nord di Milano, domenica in gita a Como in compagnia di alcuni connazionali per trascorrere una domenica spensierata in riva al lago. Poco dopo le 14 si è tuffato nel tratto di fronte al Tempio Voltiano, dove l’acqua è da bollino nero per colpa del fiume Cosia, che sfocia qui dopo aver raccolto gli scarichi del depuratore cittadino.
Ali Mohammed era in compagnia di altre decine di turisti che nonostante i cartelli di divieto proseguono incuranti a fare il bagno qui, forse perché la spiaggia abusiva si trova proprio dietro ai parcheggi dello Stadio Sinigaglia e a cinque minuti a piedi dalla stazione San Giovanni. Il Comune ci ha provato in tutti i modi a dissuadere i turisti: dai cartelli con gli avvisi in più lingue ai controlli, accompagnati dalle multe, da parte dei vigili, ma è praticamente impossibile controllare l’intero lungolago. Il giovane egiziano si è tuffato non è più riemerso, forse perché è stato colto da un malore a causa dell’acqua troppo fredda o semplicemente perché non sapeva nuotare bene. Quando lo hanno ripescato, 20 minuti dopo a 8 metri di profondità, il suo cuore aveva già smesso di battere e solo con grande difficoltà il personale sanitario è riuscito a farlo ripartire. Portato in condizioni disperate all’ospedale San Gerardo di Monza si è spenso nella notte a causa dei danni neurologici riportati dopo essere rimasto così a lungo senza ossigeno.
Un week-end tragico quello che si è appena concluso sul Lario dove sabato a perdere la vita, a Oliveto Lario sul ramo di Lecco, era stato Pablo Enrique Chavez, 32 anni residente a Carugo scivolato dal materassino finito al largo e annegato di fronte alla moglie.