Trentadue posti letto per famiglie e persone in condizioni di elevata marginalità sociale. Il Comune di Brescia ha approvato il progetto per realizzare, in via Corridoni, una nuova Casa di accoglienza comunale. A breve sarà avviato l’appalto per la realizzazione dell’opera e si prevede di avviare il cantiere verso la fine dell’anno. La struttura prevede un sistema di minialloggi con spazi e servizi comuni, nell’ambito di un intervento di rigenerazione di co-housing, per un investimento di 1,670 milioni di euro, con un progetto firmato dalla società bresciana DVisionArchitecture (Dva). La nuova struttura di accoglienza sostituirà l’attuale manufatto, ormai vetusto e con problemi di cedimento. "Uno degli obiettivi da raggiungere per l’intervento in oggetto – racconta Pietro Bianchi, co-founder di Dva – riguarda la neutralità carbonica, vale a dire l’ottenimento di un bilancio nullo minimizzando le emissioni di CO2 associate ai fabbisogni energetici relativi, compensando le emissioni residue con l’applicazione di misure di mitigazione. Per ottenere questo obiettivo è possibile pianificare il cantiere sostenibile che, dal punto di vista economico, massimizza l’efficienza e il riutilizzo delle risorse come il reimpiego delle terre da scavo, riducendo al minimo le emissioni di gas e impattando meno su viabilità e qualità dell’aria circostante". F.P.
CronacaCasa d'accoglienza a Brescia per chi vive ai margini