Le truffe agli anziani si concentrano tra lunedì e venerdì, soprattutto al mattino tra le 10 e le 12, i momenti in cui le vittime sono più spesso sole e aggredibili. La modalità ricorrente nel Comasco, in questi ultimi mesi, è quella del finto appartenente alle forze dell’ordine che avvisa di un guaio capitato a un parente, per il quale servono soldi. La fotografia delle modalità più utilizzate per raggirare le persone anziane, emerge da uno studio fatto dai carabinieri del Comando provinciale di Como, messo a punto per studiare azioni di contrasto mirate.
I truffatori colpiscono ovunque, anche in zone più difficilmente raggiungibili, che spesso sono meno visitate dai ladri di abitazione, in quanto ritenute penalizzanti per le possibilità di fuga. Molto spesso si tratta di soggetti giovani, provenienti dalla Campania, che organizzano trasferte in Nord Italia utilizzando auto a noleggio, un altro stratagemma che rallenta la loro eventuale e successiva identificazione. I colpi in serie, come emerge dalle denunce, si concentrano in pochi giorni, quando viene presa di mira una zona, solitamente nei giorni centrali del mese. Queste informazioni si sono rivelate utili a organizzare servizi di prevenzione, anche se la consapevolezza dell’anziano che viene preso di mira, rimane l’arma migliore per evitare di farsi impressionare da quanto viene raccontato – con grande abilità – dai truffatori. È importante non fornire mai informazioni personali, perché spesso è grazie a un dettaglio che i truffatori possono rendersi credibili: il nome di un figlio, o una piccola abitudine. È inoltre utile essere un po’ diffidenti, non fidarsi mai, nemmeno davanti a una apparente emergenza: una telefonata di verifica al 112 a volte mette al riparo. Soprattutto, non consegnare mai denaro: le forze di polizia non accettano mai contanti, così come nessun ente. Infine, installare sistemi di videosorveglianza, che sono un utile deterrente, capace di tenere lontano chi, all’interno dell’organizzazione, viene incaricato di passare a riscuotere.